Wednesday, July 20, 2011

Donne a favore del parto Eco-Logico e Bio-logico. Logico no?

 #Donnexdonne: 21 luglio giornata sui SN alla ricerca di buone prassi al femminile.


Un forum di sole donne o quasi, con intervista.





qui i link a tutti i blog che partecipano
http://pontitibetani.org/2011/07/18/verso-il-21-considerazioni-e-link/

Un giorno speciale, un giorno qualunque, qualche settimana fa, un tweet, due tweet, tre tweet: parliamoci, parliamone. Le donne in rete sono tante, le blogger, poi una comunità che rivela ogni giorno sorprese, e non si parla solo di pannolini o tacchi a spillo, o l’uno e l’altro. 
Quando le donne in rete parlano e scrivono non puoi fare a meno di ascoltarle e leggerle e, superando gli stereotipi della femminista, dell’arrabbiata, della madre, riesci solo a vedere donne concretissime calate nel quotidiano che oltre alla equilibristica gestione di figli e famiglia trovano il tempo e la voglia di rimboccarsi le maniche e creano, immaginano, concretamente si alleano per costruire micro realtà che sanno di politica concreta.
Io partecipo col mio blog e racconto di un luogo in rete, un forum di sole donne, o quasi, come ce ne sono tanti, certamente, ma questo è diverso e provo a dire cosa mi ha colpito perché la professionalità e la passione che si respirano in questo forum sono l’espressione di una volontà forte di cambiare la mentalità, di sovvertire i canoni del comune sentire a partire da un momento forte per una donna che è la nascita.

Per spiegare questo post bisogna fare un passo indietro, ad un momento molto importante della vita di una donna: il momento del parto. Un travaglio da manuale, tutto a posto e, dopo un po’, in maniera insensata e immotivata, col senno di poi, un taglio cesareo. Vabbè siamo felici è nato il bambino, chiamiamo gli amici bla bla bla. Ma che dolore, che dolore, un dolore infinito. Ma le doglie non erano state così dolorose. E quel bambino non fa che piangere e piangere e piangere.

Metabolizzato il tutto, forse, o forse no. Il bimbo cresce, bene, allattato (fra mille difficoltà iniziali, inenarrabili, perché il parto artificiale si, ma il latte artificiale no) e dopo quattro anni (troppi a dire il vero) inizia il suo viaggio una nuova vita.
Stavolta riaffiora una vocina tacitata: un altro cesareo no. Diventa sempre più prepotente, forte, determinante, irritante. Tanto più intorno è “once cesarean always cesarean” tanto più è orrore dentro: io donna tutta quella sofferenza non la voglio più.

Io donna non ho paura del dolore del travaglio e del parto. So in maniera istintiva che i dolori del parto passano immediatamente, so che conosco il mio corpo sano, un po’ meno atletico del passato, ma profondamente sano e sempre per istinto (almeno fino a quel momento). La vocina diventa un urlo forte prepotente imperante, impossibile non ascoltarla. Un imperio che scuote ogni singola parte del mio essere: io avrò un parto naturale dopo un cesareo. E naturale come lo dico io: non voglio essere toccata, guardata, istruita su come partorire, solo incoraggiata nel momento del cedimento, nell’attimo che precede la nascita.

E comincia il mio percorso affannoso, affannato, frenetico di ricerca di qualcosa o qualcuno che aiuti a salvarmi la pelle. Perché il cesareo mi ha segnata, profondamente e un altro mi distruggerebbe lo sento. Mi allontanerebbe dalla mia creatura perfetta che è in utero, dal mio corpo e dal mio essere tutta.

Ed ecco dove sono le donne per le altre donne. In rete trovo la mia ancora di salvataggio, il mio porto sicuro, il mio rifugio segreto, il mio luogo di speranza, in cui riversare il dolore, renderlo parlabile ed essere capita e incoraggiata. Il luogo è il forum di parto naturale.

Un forum sono facce, sono avatar, immagini, nickname, ma le parole sono vere. Li rincontri, i nickname, nelle risposte e a poco a poco diventano familiari, cominci a seguire le vicende, ti appassioni, gioisci per parti in casa e per vbac, trovi parole di consolazione per cesarei dovuti, ma non cercati o giustificati. Trovi la forza dei racconti di altre voci femminili che senti vicine alla tua. Voci di donne in profondo contatto con se stesse. Un coro che diventa mantra potente dell’energia che da origine alla vita. Che scaturisce da numerose storie di dolore e di gioia. Donne prima che mamme, madri ancora prima che mogli e sorelle e amiche. Donne che contribuiscono a diffondere il rete il seme di una nascita “ecologica”, che hanno creduto e credono sia importante ridare valore al ruolo della nascita, all’imperio della vita che ha bisogno di tutta l’energia, il silenzio e la sacralità che le moderne strutture ospedaliere non offrono più.

Non mi dilungo ulteriormente. Frequentando il forum e parlando fuori dal forum mi sono resa conto che non sempre il desiderio di un parto naturale è comprensibile, ma chi lo desidera è perché intuisce che il travaglio e il parto rappresentano forti momenti di passaggio, riti, occasioni di crescita da vivere in prima persona e non ai quali assistere da spettatori impotenti e addolorate. Il parto libera energia, rende potenti e pur non volendo rivendicare istanze femministe, da quando il parto è stato medicalizzato e ospedalizzato c’è sempre meno energia.

Grazie a questo spunto ho pensato di porre delle domande alle amministratrici del forum, chiedere loro il perché di questo desiderio, cosa le ha spinte a creare questa risorsa in rete. Mi ha risposto Giovanna:

D: Come nasce l’idea di creare un forum sull’argomento del parto naturale

L'idea di creare un mailing list nasce da Manu, poco dopo aver partorito in casa la sua quarta figlia dopo un cesareo subito alla nascita della terza, per condividere le tantissime informazioni che aveva raccolto in vista del suo HBAC (Home Birth After Cesarean)

D: Da quanti anni esiste in rete il forum di Parto Naturale

PN nasce il 25 maggio del 2003 come una mailing list su Yahoo! creata, appunto, da Manu che la modera e gestisce. La lista accoglie, consiglia, supporta, informa tante donne e, all'aumentare del numero degli iscritti, il volume dei messaggi diventa poco gestibile, quindi Manu decide, a gennaio del 2008 di trasformare la lista in un forum, creandolo su uno spazio gratuito, che continua a gestire lei personalmente. Passando i mesi si rende conto che un aiuto fa comodo, e tra questi aiuti che decide di darsi ci sono anche io. Nel corso del 2010 un po' alla volta Manu mi affida definitivamente il forum che continua ad espandersi, finché sorgono frequenti problemi tecnici dovuti alla mancanza di spazio su server, per cui decido che è arrivato il momento che PN abbia vita propria e un suo dominio esclusivo, http://www.partonaturale.net. E' in questo frangente che partorisco (è proprio il caso) l'idea di associare un sito al forum, in modo da rendere pubblico il materiale, le informazioni, le esperienze accumulate nel corso degli anni. Ad oggi mi affiancano, nel complesso lavoro di gestire il forum, Gessica, Dunia, Marzia, Bea, Roberta e Francesca. E, dall'esterno, Lucilla che non finirò mai di ringraziare per il supporto tecnico.

D: traete profittto dal forum?

No, nessun profitto

D: quante donne lo frequentano e lo hanno frequentato

Al momento gli account attivi sono quasi 800, e il numero tende a crescere lentamente perché, da regolamento e per tutelare gli iscritti (eh si, abbiamo anche qualche uomo), vengono eliminati gli account non attivati e gli utenti che non scrivono una presentazione entro 10 giorni dall'iscrizione, e infine periodicamente facciamo le pulizie di primavera.

D: Che idea vi siete fatte delle donne che frequentano il forum: chi ci entra cosa cerca e cosa trova?

Le donne che entrano nel forum sono spinte dalle motivazioni più svariate, ma la gran parte di loro, in particolare quelle che poi si fermano, sono le donne che portano un sé un dolore profondo, per un cesareo, per un parto violento, per una separazione precoce del proprio figlio. Poi ne arrivano anche tante alla ricerca di informazioni che non trovano presso le strutture o i professionisti.

D: cosa c’è di diverso rispetto agli altri conosciutissimi forum?

Non ne ho idea  non frequento altri forum: dimmi tu cosa vedi di diverso

A dire il vero ti posso dire che mi sono “fermata” su PN perché ho trovato donne competenti, molta collaborazione, supporto immediato e nessuna forma di terrorismo psicologico. In altri forum che si trovano in rete leggevo molte risposte confuse, e poca reale informazione, solo qui ho trovato informazioni supportate da evidenze scientifiche e la possibilità di consultare fonti oltre che di confrontarsi direttamente sulle esperienze di parto un mix di pragmatismo e “cronaca” che mi ha supportato nel percorso spesso accidentato (a causa di interferenze esterne, disinformazione e allarmismi) verso una nascita dolce e naturale e soprattutto naturale dopo un cesareo. Ecco perché mi siete piaciute!

D: Quali sono gli obiettivi che vi siete proposte?

Gli obiettivi del forum sono, in primis, l'informazione e il sostegno perché una donna informata e sicura di sé sa di poter scegliere e decidere e, indipendentemente da quello che poi deciderà, la sua scelta sarà consapevole. Poi, naturalmente, promuoviamo un approccio di rispetto della fisiologia.

D: come funziona il forum, cosa bisogna fare per accedere

PN è un forum chiuso, per accedervi è necessario iscriversi creando un account. Una volta creato l'account è necessario attivarlo tramite un link che arriva per posta elettronica e a quel punto si può accedere e partecipare alle discussioni.

D; da poco è nato il sito…..

Si, come dicevo il sito è nato per mettere a disposizione di tutti i contenuti informativi del forum tutelando, contemporaneamente, la privacy degli utenti che nel forum si raccontano intimamente e si mettono a nudo. In questo modo potremo in futuro aumentare, via via, la sicurezza del forum senza precludere l'aspetto informativo sul pubblico.

Beh grazie Giovanna per avermi raccontato la storia di Parto Naturale.
In questo giorno dedicato alle donnexdonne sui social network e alle buone pratiche mi è sembrato doveroso raccontare la storia di queste donne che fra figli, mariti, lavoro, trovano anche il tempo di dedicarsi ad altre donne per stabilire legami forti e, lasciatemelo dire, contribuire ad un progetto più grande che è infondere fiducia alle donne nella propria capacità di generare ….non solo la vita.

Sunday, July 17, 2011

Lullabies: goodnight sweethearts, sleep tight

This is my first son's favourite lullaby



And this is my second son's favourite lullaby



It goes without saying:
they're their mum's favourite as well: dedicated to my most precious and unique.
Ain't no sunshine when you're gone and I can't take my eyes off you.

Thursday, July 7, 2011

Cosa mi da fastidio dei venditori ambulanti in spiaggia!


Estate, tempo di vacanze, e mentre sei lì a contemplare il mare e goderti le tue meritate ferie devi trascorrere la giornata dalle insistenti proposte degli extra comunitari, i cosiddetti marocchini.
Eppure dietro una definizione che li assomma indistintamente ruotano etnie e storie di vita diversissimi fra di loro e ciascuno porta il proprio fardello di offerte e proposte:
Le cinesi propongono massaggi
Gli indiani collane e pietre preziose
I ragazzi neri neri, quelli dell’Africa più nera, non sappiamo definirli, né distinguerli, forse ghanesi, senegalesi, sono alti, per lo più, magri slanciati e alcuni belli, bellissimi, loro portano borse e cd farlocchi.
Poi ci sono i cingalesi di loro competenza sono gli oggetti da spiaggia
e i poi gli africani dell’Africa del Nord i tunisini e i marocchini e chissà da quale altra nazione della fascia  mediterranea, loro portano abbigliamento.
Ma per molti sono invisibili, e in effetti dopo un po’ lo sono davvero, fantasmi opachi che attraversano spiagge chiassose e variopinte. Ma il loro passaggio diventa presenza assordante, risulta impossibile non vederli.
Ed ecco cosa mi da fastidio:
Mi da fastidio che le persone tirino sul prezzo della merce che loro vendono.
Mi da fastidio che le persone diano loro del tu. E’ che dando loro del tu ne sminuisci la dignità e l’umanità, li poni indistintamente al di sotto di te.
Mi da fastidio che non li si guardi negli occhi. Io per prima non ho il coraggio di guardarli negli occhi per scoprire che loro sono lì perché la mia metà del mondo affama la loro metà del mondo. Li penso dolenti col loro passo cadenzato, lo sguardo triste, proporre senza convinzione le loro merci. Non riesco a immaginare da dove arrivino e quanto difficile sia stato il loro percorso, accidentato e drammatico.
Mi da fastidio che dei ragazzini impertinenti, sotto gli sguardi compiaciuti dei genitori, si permettano di prenderli in giro, scacciarli o umiliarli.
Sono venuti per un destino migliore e continuano a sognare chissà quali sogni dopo un giorno intero in cui hanno macinato chilometri e maciullato i piedi in scarpe consumate. Cosa faranno a fine serata? Dove dormiranno? Avranno guadagnato abbastanza?
E come possono portare avanti un sogno se vivono ai margini di una società che li scaccia, li umilia, li ignora.
“La ringrazio, no, buona giornata” – Penso a volte basti poco per restituire loro la dignità, non è sufficiente però per restituire a me una sensazione di inadeguatezza e smarrimento.
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