Thursday, August 11, 2011

Epidurale un diritto? Meglio Pensarci per tempo

Siamo proprio sicuri che l'epidurale sia la panacea? Questo post nasce in risposta al post di Paola Banovaz, http://epidurale.blogspot.com/2011/07/ave-mary-ave-epidurale.html
E parto da una riflessione: ma la scrittrice Murgia ha mai partorito? O piuttosto si é avvalsa di un argomento per puri fini letterari. Perchè ognuno ha diritto di pensarla come crede e se una donna decide di avvalersi della medicalizzazione del parto in analgesia è libera di farlo, ma solo si é liberi di scegliere quando si è davvero informati.
Il parto è diventato doloroso nel momento in cui sono intervenuti gli uomini con delle tecniche invasive (cloroformio, episiotomia, kristeller) e con l'imposizione di posizioni innaturali per la donna (in primis la classica litotomica, che spesso allunga i tempi espulsivi).
Dal punto di vista culturale é la visione occidentale che ha diffuso l'immagine di parti dolorosi e di travagli insormontabili.
La verità è che il travaglio di parto fa emergere tutte le complesse dinamiche del vissuto femminile: il parto è il risultato di tutto ciò che tu sei stata fino a quel momento, paure, gioie, dolori, aspettative...
L'immagine più vera che corrisponde al travaglio come dovrebbe essere sempre vissuto è quella del film di Bertolucci "il piccolo Buddha": lei che accompagnata dal cerchio di altre donne,sola accovacciata e appesa ai rami di un albero, protetta dalle fronde, asseconda le ondate di ormoni che la attraversano con canti carnatici fino al momento orgasmico finale che é quello della nascita.
Nessun accenno al dolore.
Se vogliamo poi conoscere i risvolti della fisiologia del parto bisogna informarsi attentamente su quale perfetto e delicato meccanismo ormonale la natura abbia messo in atto per permettere la nascita.
In primis l'istinto: da sempre TUTTI gli animali cercano riparo dal gruppo e si allontanano durante il parto, cercano buio e intimità: tutto ciò negli odierni reparti ospedalieri é ampiamente negato.
Facciamo un sondaggio fra le donne che hanno partorito con cesareo, in analgesia o in maniera del tutto naturale a casa propria o indisturbate e vediamo quanto abbia inciso negativamente la medicalizzazione selvaggia.
Avrei altre mille cose da dire ma per chi volesse approfondire do due riferimenti bibliografici: Ina May Gaskin con "la gioia del parto", e Verena Schmid "venire al mondo e dare alla luce".
Per smitizzare il concetto di dolore e riorientare l'idea di un parto dolce possibile
 

Wednesday, August 10, 2011

La mia utopia: nuovi paradigmi

Udite udite qui c'è tutto da rifare. Non é una novità nè la prima volta che ne sento parlare, ma è cosa buona rinfrescare la memoria. Mentre seguivo distrattamente il tg2 per tenermi aggiornata sui fatti di cronaca sento una notizia that really makes my day! Un team di ricercatori ha osservato i comportamenti e sottoposto a delle prove due gruppi di scimmie (non ricordo i nomi specifici), presumibilmente in cattività: un gruppo a dominanza maschile e uno a dominanza femminile. Ebbene? Nel risolvere i problemi l'approccio maschile prevedeva l'uso della violenza e scarso ragionamento, l'organizzazione di gruppo era strettamente basata su modelli conflittuali. La società con prevalente organizzazione femminile utilizzava il ragionamento nella soluzione dei problemi, in generale era prevista maggiore affettività e minore aggressività nelle relazioni. Mi sembra ci sia davvero poco da aggiungere, solo che dopo l'era dell'acquario è ora che arrivi l'era della donna, non di movimenti femministi, ma di un vero e proprio sistema economico sociale politico basato su un modello femminile che non si basi su uno scimmiottamento, è il caso di dirlo, di quello maschile, ma su veri e propri paradigmi sui quali fondare un nuovo modello di società felicemente in decrescita, solidalmente pacifica, ed eticamente cristallina. La mia utopia comincia qui.

Saturday, August 6, 2011

Un caravanserraglio di pizze: la mia stella Michelin

Il Caravanserraglio a Ragusa
Una pizzeria e non solo da stella Michelin.
Chi ha deciso che la stella Michelin debba andare solo ai ristoranti e non alle pizzerie? Davvero un peccato.
Anche mangiare una pizza puó essere un'esperienza memorabile, anzi quando lo è la sorpresa è ancora più gradevole.
Cosa fa la differenza? La lievitazione con pasta madre nei giorni precedenti la cottura, la pasta così non continuerà a lievitare ed eliminerà quella spiacevole sensazione di arsura che spesso accompagna la fase digestiva notturna. Ma non finisce qui, il proprietario, nonché chef del ristorante, sceglie con estrema cura gli ingredienti e gli abbinamenti e il risultato é davvero un tripudio per il palato. Gli ingredienti locali sono privilegiati: i formaggi del ragusano in primis.
Una piacevole sorpresa anche la carta delle birre, aromatiche e ambrate, la cui degustazione puó concorrere ad arricchire l'esperienza dei sensi.
Il caravanserraglio è anche un ristorante e una sbirciata al menù mi ha lasciato in bocca l'acquolina e il desiderio di tornare per assaggiare le proposte dello chef.
A fine pasto ho assaggiato la cornucopia, una rivisitazione del cannolo classico: ricotta leggera in cialda fragrante, affiancata ad una crema a base di limone, il solo accostamento un po' stridente, forse da rivedere.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...