Tuesday, December 25, 2012

Pranzo di Natale 2012

Siamo una squadra fortissimi....
Quando pianifichiamo un pranzo siamo due macchine da guerra. Pasticcioni, improvvisatori, ma ci divertiamo da matti.
Ed ecco il menù del nostro pranzo di Natale. Impavidi nonostante i ripetuti attacchi da parte dei piccoli di casa, ma grazie all'encomiabile aiuto dei nonni e di Babbo Natale (in effetti i giocattoli nuovi hanno un effetto positivo per i soliti più o meno 10 minuti) siamo riusciti a portare a termine la missione.

Antipasti: rotolini di pesce spada alla frutta secca, serviti insieme ad un cuore di olio aromatizzato ghiacciato e a dei finocchi caramellati che hanno riscosso un grande successo, la ricetta l'ho trovata su www.ricettasicura.com

Primi: ravioloni al ripieno di cernia con salsa al finocchietto e pinoli
Risotto di riso nero su una vellutata di zucca e scampi


Secondi: cupoletta di corvina con cuore di patata e trancio di branzino al sale nero su insalatina di arancia e finocchi


Per finire sorbetto al limone e torta in pasta di zucchero


Siamo riusciti a preparare tutto in un paio di giorni, eccetto la tortina in pdz che ha richiesto più giorni di lavoro
Questo é il risultato.


Auguri di Buon Natale

Thursday, December 20, 2012

Il nostro calendario dell'avvento


Quest'anno ho voluto preparare un calendario dell'avvento homemade, da realizzare insieme al mio cucciolo. Ho fatto un po' di giri per la rete. E questo è il risultato.
Abbiamo realizzato dei conetti dopo avere trovato un set di carta colorata che mi è sembrata carina, non proprio natalizia, ma con poco tempo a disposizione è l'unica che sono riuscita a trovare. Abbiamo ritagliato i numeri e li abbiamo appiccicati, Leo ha poi ripassato con il pennarello tutti i numeri. Poi ho realizzato dei bigliettini da appendere alla base, a mo' di tronco e in ogni bigliettino ho pensato a diverse attività, giochi, regalini.
Alcuni esempi di attività proposte:
- andare al cinema/teatro/ in giro con papà mamma
- realizzare palline ecologiche con i fondi di bottiglie di plastica - un centro tavola in ghiaccio bucce d'arancia e chiodi di garofano -
- leggere filastrocche, racconti di Natale, guardare insieme un film di Natale, ascoltare canzoni natalizie (preferibilmente in inglese)
- giocare a giochi al computer che servono anche ad insegnare la manualità nell'utilizzo del computer (ho trovato questi link interessanti: un calendario dell'avvento interattivo, o dei giochi matematici in tema natalizio, pensati per bambini intorno ai 6 anni)
- preparare insieme la pizza, i biscottini da appendere all'albero, quest'anno volevo realizzarne con il cuore trasparente...
- qualche regalino/ dolcetto
- regalare qualche giocattolo a un bimbo meno fortunato.....(qui è stata dura!)

Beh, insomma la parte più dura è in questa vita quotidianamente frenetica riuscire a realizzare concretamente o quantomeno concludere  queste attività


Friday, August 31, 2012

Un'ora per me

Eccola qua, un'ora solo per me, una fase sospesa, finite le vacanze, un piede e poca testa ad un nuovo inizio, perché ogni anno è diverso, ma quest'anno si ricomincia con nuove facce e nuovi luoghi. E ricominciare dà energia, peró non capisco perché ho sempre addosso una zavorra tale da non riuscire a spiccare il volo. Anche quando cammino per strada con la bici, il rumore del vento alle orecchie e i capelli scarmigliati come i pensieri, sembra quasi che assecondando il ritmo del pedalare i pensieri si cadenzino ad un ritmo più allegro. Eppure resto immobile nel pensiero che manchi qualcosa, ma mi sembra di avere tutto e provo rammarico nel pensare di potermi lamentare. Il mio entusiasmo, la mia gioia di vivere, sono bloccate e compresse. Ma se continuo a rimuginarci su non credo cambierà mai nulla.
È ora di agire e di scrollarsi la zavorra di dosso.
Un clic, basterebbe che scattasse quello,
un solo clic, che portasse l'energia a fluire.
Per ora solo pensieri sparsi, un desiderio latente e voglia di non avere rimpianti.
Qui davanti a queste piante , circondata dal rumore della città. Sola per un'ora

Monday, June 4, 2012

Keep calm and travel on!

I viaggi, viaggiare, vedere posti nuovi per me rappresentano l'ossigeno.


Ho avuto la mia boccata d'aria a Valencia. Sapevo ancora prima di partire che sarei tornata arrabbiata, prego chiunque legga di volermi smentire, ma il motivo per cui sono tornata arrabbiata è la consapevolezza di vivere in un paese arretrato, sia ben chiaro non solo la città di Palermo, o la Sicilia, ma l'Italia intera.
D'accordo la crisi monetaria internazionale, i rischi, il default etc. etc., ma non c'è spinta innovativa, pulsione in Italia, visione d'insieme, capacità di programmare e pianificare, capacità di vedere lontano. E questo si vede anche nella manutenzione della cosa pubblica, nel rispetto del patrimonio comune, nel sapere progettare opere che esaltano e promuovono la cultura, il benessere, il bello.

In breve ecco cosa mi ha colpito di Valencia:



  • Opere architettoniche moderne e funzionali: la città dell'arte e della scienza, un complesso architettonico di  indescrivibile impatto visivo realizzato da Calatrava. 

  •  Piste ciclabili: le piste ciclabili sono funzionali e davvero presenti in molte parti della città 
  • Pulizia: la città è molto pulita, anche in quartieri più distanti dal centro
  • Spazi verdi: il letto del fiume deviato è stato trasformato in un polmone verde che scorre per 9 km nel mezzo della città, con piste ciclabili, giochi per bambini (tutti in ordine e non spaccati, nè sporchi), attrezzi per adulti (a poche centinaia di metri gli uni dagli altri), 



  • Parchi a pagamento curatissimi, aperti ai bambini della città e quindi stimolanti per la loro crescita: l'oceanografico e il bioparc (nulla a che vedere col tristissimo bioparco di Roma)



  • Ascensori: Valencia è una città a misura di persone con handicap o comunque di mamme con i passeggini. Le barriere architettoniche sono poche (marciapiedi bassi) e tutti gli ascensori che abbiamo usato in metro e dalla metro in fuori erano tutti funzionanti. 

  • spiagge in città:  un lungo mare a perdita d'occhio, spiagge grandi e a distanza solo ombrelloni fatti in paglia e due gabiotti a strisce blu e bianchi. Ogni gruppo di ombrelloni si distanzia dall'altro per 50 metri. 

Tuesday, May 22, 2012

Brindisi e il terremoto

Perché non ho scritto un post su Brindisi
Perché non ho scritto un post sul terremoto.
Cosa ho provato:
-rabbia e dolore per i fatti di Brindisi
-Sgomento e paura per il terremoto.

Come mi sento davanti alle notizie ad alto impatto mediatico:
-Impotente e addolorata
Ma talvolta è come se tutto scivolasse via
-Manipolata
Le notizie sono filtrate, i commenti pilotati, le immagini girate per suscitare finte emozioni. Improvvisamente catapultati nella vita di una persona che non c'è più e se ne conoscono i minimi dettagli.
Mi rifiuto, non mi piace, non condivido

Condivido, invece, le parole di rabbia lì dove si colpiscono i giovani, i ragazzi, i bambini.
I bambini, i ragazzi,i giovani non si toccano, sono sacri
Non ho molte parole, mi fa paura il calderone in cui tutto è tritato e sminuzzato
Allora mi chiudo, non voglio sapere, cerco i fatti giornalistici scarni che non scavano,ma che informano.
E penso
Che la storia non ci insegna granché
Che le scuole continuano ad essere luoghi dalla sicurezza incerta perché troppi soldi si investono in dispositivi militari e pochi nell'istruzione
Che visto che l'Italia è una zona altamente sismica si dovrebbero investire fondi per mettere in sicurezza il patrimonio artistico e non una singola casa o capannone dovrebbero essere costruiti senza rispettare tutte le norme e con l'utilizzo dei materiali antisismici
Penso che certi eventi, innaturali e naturali dovrebbero farci riflettere sulla piccolezza della nostra spocchia e ricordarci che siamo qui di passaggio e dovremmo sforzarci di rispettare questo luogo in cui viviamo in tutte le sue forme di vita e proporci di lasciarlo un po' migliore di quanto lo abbiamo trovato.

Monday, May 21, 2012

Un po' di vita ordinaria per tornare in pari

Povero il mio blogghettino, sacrificato (per ora) sull'altare del lavoro. In questi due mesi non ho più visto luce, dal rientro dalla maternità sono cominciati ritmi lavorativi che mi lasciano liquefatta la sera. Intanto la vita scorre, eccome se lo fa.
I fatti più recenti:
- Il 5enne ha cominciato i suoi tornei a Basket ed è appassionato all'agonismo quanto una medusa ad un pino silvestre. Insomma ha metabolizzato che si tratta del "gioco" della partita, ma sembra più interessato alle gomme da masticare nello zainetto che alle azioni di gioco, che regolarmente sbaglia e palleggia allegro dalla parte opposta del campo mentre tutti lo inseguono e gli urlano dietro.

- Giusto per chiarire: io le chewing gum non gliele compro, contengono saccarosio e acesulfame K, notoriamente eccitanti per i bambini nonchè sospetti cancerogeni. Ma il papà dice che se non lo accontenta di tanto in tanto poi il ragazzo cresce con non so quali squilibri.



- ho avuto il piacere di seguire in doppia veste di uditrice e traduttrice un seminario sui temi della maternità e delle nascite naturali. E sempre più sono convinta che siamo stati indottrinati e infinocchiati sull'altare del dio denaro negli ultimi 40 anni al punto tale da avere perso lucidità e soprattutto, ma questa non è una novità, contatto con la madre terra.
I riferimenti per queste riflessioni li trovate qui:
http://www.mammaprimitiva.com/
http://inbraccioallaluna.wordpress.com/2012/04/05/clare-lo-prinzi-a-palermo/

- intanto da quando è cominciata la primavera ho avuto almeno 4 settimane continue di naso chiuso senza capire perchè, ma ho passato notti in apnea
- ho letto parecchio facebook e altri blog, mi sento una lurker, ma la cosa più strana è che a furia di leggere gli altri blog ti interessi delle vite altrui al punto che diventano quasi interlocutori quotidiani e senti le vite di altre persone vicine e le segui. Non saprai mai quanto loro ti riconoscano. E chissà come avviene il riconoscimento su internet. Non è che incontri qualcuno per strada e vedi com'è vestita, un giorno di verde un giorno di rosso. No su Internet ci sono gli avatar e i gravatar. E quindi riconosci icone, guardi foto, intuisci mood. Ma certe volte leggendo i racconti senti che c'è più vita, intensità, intelligenza in molti di quei racconti che ti danno la carica..... ma questo è un altro post.

Wednesday, April 18, 2012

Animals train circus Fondant Cake: omaggio alla mammitudine


Quando mi parte l'estro da cake designer il risultato è più da desperate cake designer, però voglio preparare una torta per il compleanno dei miei bimbi. Il piccolo compie un anno e il grande 5. Ed ecco allora il risultato: una torta a due piani: sotto una mud cake farcita con un sottile strato di ricotta. Sopra un pan di spagna bagnato con succo d'arancia e con ganache al cioccolato. E' importante specificare che per evitare conservanti et al. preferisco fare in casa la pdz. Così la parte bianca è perfettamente edibile. La parte colorata (addizionata di gomma adragante per renderla più modellabile) preferisco non mangiarla, anche se comunque uso colori presumibilmente naturali. 
Il motivo della torta è un trenino Il merito per le faccine va ad una mia cara amica che è venuta a trovarmi per bilanciare le mie crisi isteriche da montaggio !

Tuesday, April 17, 2012

Se volete viaggiare nel tempo venite agli uffici comunali di Palermo!


Scena A- anno 2012: mentre seduta sul divano di casa, con l'iPad in grembo connesso in wifi, cerco un hotel su Tripadvisor, penso a come la tecnologia abbia cambiato la mia vita: semplificata, innovata, migliorata.

Alla visione di un computer
Scena B - anno da indovinare- : al comune di una città di una presunta nazione europea per fare una carta d'identità. A sinistra un tavolo, un signore stempiato e canuto, suo unico strumento di lavoro una penna. Sommesso,  compito e dignitoso ricopia a mano con una grafia chiara su un librone che in prospettiva sembra più grande di lui (se fosse una scena di un film il libro prima o poi si ingigantirebbe e lo inghiottirebbe).
A destra due signore querule. Una digita con un dito al computer (si rovinerebbe le unghie vistosamente laccate e rivestite di "gel" nero a pallini bianchi) e l'altra inserisce le carte da stampare alla stampante, ti porge le carte da firmare, si alza per timbrare la carta d'identità e si lamenta con la collega che avrebbe dovuto fare una pausa almeno un'ora fa.
Il lavoro presso gli uffici comunali

Indovinate di che anno si tratta?

Wednesday, February 29, 2012

#freeRossella: blogging day per non dimenticare

Alle volte ascolti distrattamente le notizie e non ti sorprendi neanche più quando senti che una persona in una sperduta parte del mondo al lavoro per realizzare progetti umanitari o di cooperazione viene rapita.Solo un'altra drammatica notizia, subito rincorsa da altre notizie di cronaca.io non conosco Rossella e non so cosa l'abbia spinta a scegliere questo mestiere, però penso che chi come lei scelga questa strada nella vita sia mossa da una sensibilità straordinaria, da un amore profondo per la terra e per le persone che in essa vivono. Da una fiducia incondizionata nell'uomo . Ed ecco perché questi rapimenti sembrano ancora più paradossali e incomprensibili. Sono le persone come Rossella, variopinte tessere di un arcobaleno, che rappresentano un ponte di raccordo, fra mondi che consideriamo estranei, e che, grazie a loro, impariamo a conoscere non più diversi, ma vicini.

Oggi spero che le arrivi più forte l'abbraccio di tutti noi che scriviamo e che vorremmo saperla libera, in questo abbraccio virtuale vorrei che le arrivassero forti le parole di una delle più recenti canzoni di Fiorella Mannoia. E dedicarle a tutti coloro i quali spendono la loro esistenza per costruire arcobaleni di speranza.

Ci penso da lontano da un altro mare un’altra casa che non sai
La chiamano speranza ma a volte è un modo per dire illusione
Ci penso da lontano e ogni volta è come avvicinarti un po’
Per chi ha l’ anima tagliata l’amore è sangue, futuro e coraggio
A volte sogni di navigare su campi di grano
E nei ritorni quella bellezza resta in una mano
E adesso che non rispondi fa più rumore nel silenzio il tuo pensiero
E tu da li mi sentirai se grido
Io non ho paura
Il tempo non ti aspetta
Ferisce questa terra dolce e diffidente
Ed ho imparato a comprendere l’indifferenza che ti cammina accanto
Ma le ho riconosciute in tanti occhi le mie stesse paure
Ed aspettare è quel segreto che vorrei insegnarti
Matura il frutto e il tuo dolore non farà più male e adesso alza lo sguardo
Difendi con l’amore il tuo passato
Ed io da qui ti sentirò vicino
Io non ho paura
E poi lasciarti da lontano rinunciare anche ad amare come se l’amore fosse clandestino
Fermare gli occhi un istante e poi sparare in mezzo al cielo il tuo destino
Per ogni sogno calpestato ogni volta che hai creduto in quel sudore che ora bagna la tua schiena
Abbraccia questo vento e sentirai che il mio respiro è più sereno
Io non ho paura
Di quello che non so capire
Io non ho paura
Di quello che non puoi vedere
Io non ho paura
Di quello che non so spiegare
Di quello che ci cambierà

Per chi volesse sapere di più di Rossella Urru, i genitori hanno aperto un sito
http://www.rossellaurru.it/

Qui invece per trovare l'elenco di tutti i blogger che partecipano alla giornata

http://sabrinaancarola.blogspot.com/2012/02/appello-tutti-i-blogger.html

gli hashtag per seguire la giornata su twitter sono #freerossella, #freeRossellaUrru, #liberitutti

Friday, February 24, 2012

Un blogging day per Rossella Urru #freeRossella

Il link per partecipare e per tenersi aggiornati è

http://sabrinaancarola.blogspot.com/2012/02/appello-tutti-i-blogger.html#.T0agJ3tvVXQ.twitter

Ma trovate info anche sul blog pontitibetani

http://pontitibetani.org/2012/02/23/chi-e-rossella-e-perche-si-parla-di-lei-blogging-day-per-rossella/

Tuesday, February 21, 2012

Non i soliti dolcetti a #Carnevale

Dolcetti per carnevale
Stanchi delle solite chiacchiere e frittelle? Ecco un alternativa golosa, carnascialesca e semplice da realizzare.
Questi dolcetti sono a base di marshmallows, codette e riso soffiato (io ho usato i coco pops).
120 gr. di coco pops
170 gr. di marshmallows
25 gr. di burro

Sciogliere in una pentola i marshmallows con il burro e quando è tutto sciolto spegnere e aggiungere i coco pops. Farli poi un po' raffreddare su della carta forno con uno spessore di circa due cm. Poi ritagliarli con dei cutter a piacere. E se avete dei bastoncini io direi di aggiungerli e trasformarli in deliziosi lollipops.

Ps il credito per l'idea di questa ricetta va a questo post http://nurturestore.co.uk/crispy-cake-recipe#more-9459

Facili da realizzare e buoni da mangiare


Friday, February 17, 2012

Il troppo rosa stroppia, meglio le scarpette rosse

Alle volte si può essere felici per poco. ecco fino ad ora, ringraziando il cielo e tutto il resto ho due bei figli maschietti, e in cuor mio, cuor di donna, avrei comunque il desiderio di concepire un figlia femmina. Ma andiamo alla lontana. Nonostante si cerchi di sfuggire a tutti gli stereotipi possibili, nell'educazione dei figli, come racconta giustamente nel suo scarpette rosse il nostro caro the queenfather, per qualche mistero il mio grande maschio, ormai a 5 anni ha chiaro cosa sia da femmina e cosa da maschio, e noi facciamo sempre cose da maschi, lotte, battaglie, coloriamo i magnifici quattro, batman e i gormiti, abbiamo pelouche, ma in casa nostra non è mai comparsa bambola, ma neanche pistole, al massimo le frecce di Robin Hood. E non per un proposito, ma forse per distrazione o convenzione.
A dire il vero, è strano anche come la nonna tuttofare sia riuscita a tirare fuori dalla sua magica soffitta solo ed esclusivamente tutti i giocattoli neutri della sottoscritta e abbia lasciato nella suddetta tutte le bambole.
Tutta questa premessa per arrivare a cosa.
Oggi per la prima volta abbiamo visto un film rigorosamente da femmina, della serie Barbie, prestato da una compagnetta e solo perché Il 5enne sapeva che c'era un drago.
Ebbene sono strafelice di avere due figli maschi. Si, perché davvero se avere delle figlie femmine vuol dire anche sottoporsi alla tortura di guardare questi cartoni mielosissimi, infarciti di canzoni, buoni sentimenti e magia, amore e amicizia, e ovviamente cavalieri che salvano le donzelle. Insomma Yuck e ancora Yuck!!
Bisognerà peró capire che effetto avrà questo cartone sul ragazzo: di solito, se vede Tarzan comincia a saltellare per casa come un invasato. Adesso per contrappasso dovrebbe canticchiare soave per casa...... Uhm vedremo.BlogBooster-The most productive way for mobile blogging. BlogBooster is a multi-service blog editor for iPhone, Android, WebOs and your desktop

Monday, January 23, 2012

L'altra faccia del movimento dei forconi. Zero creatività.

Siamo dipendenti ed interdipendenti.
quando viaggio in scooter penso e stamattina mi saltavano agli  occhi le residue code alle pompe di benzina. Dopo le scene di panico viste sabato e domenica -file interminabili, risse e nervosismi, ma anche, data la fila, lo spunto per aggregarsi e condividere - l'atmosfera il lunedì mattina era quasi normale.
Ma cose c'è di normale in tutto quello che è successo?
Gli agricoltori e i trasportatori hanno fatto fronte comune e hanno bloccato per parecchi giorni l'approvvigionamento dei benzinai e dei supermercati. Molte persone, come colte da una follia collettiva, hanno reagito come se si fosse in tempi di guerra e hanno saccheggiato i supermercati assicurandosi scorte che serviranno loro fino alla fine del mondo, profetizzata dai Maya in dicembre.
Altri hanno riempito i bagagliai delle loro macchine di litri e litri di benzina, peraltro in bidoni di plastica altamente infiammabili e dunque pericolosi.
Ovunque le persone sembravano allarmate, il traffico è miracolosamente diminuito (quindi tutta sta gente che se ne va in giro per le strade può ben starsene a casa per qualche giorno e rendere la città più vivibile).
Gli autobus erano molto più pieni e molte persone hanno ritrovato il piacere di camminare a piedi o si sono viste costrette ad usare la bici. I più gongolanti erano tutti coloro dotati di bici o motorini o auto elettriche. Si aggiravano per le strade con un procedere soddisfatto che trasudava da ogni poro. E in effetti...
Io mi sarei aspettata reazioni molto più creative del tipo:

- andiamo tutti ad acquistare cibi a km zero (e quindi indirettamente supportare la protesta)
- usiamo pannolini in stoffa (e quindi indirettamente protestiamo contro la sporcizia)
- andiamo tutti a piedi o in bici (e quindi indirettamente chiediamo a gran voce politiche più ecologiste)
- facciamo la pasta madre e ci prepariamo il pane in casa (e quindi indirettamente protestiamo contro la grande distribuzione che impone prezzi e prodotti)

non per boicottare la protesta, ma per spalleggiarla, piuttosto, per incoraggiare chi protestava ad andare avanti, senza timore di indebolire la forza della protesta, che pure avrebbe dovuto garantire il "minimo" (a mio avviso ad esempio benzina per ambulanze, trasporti per dializzati....)

Ma ormai siamo dipendenti e dipendiamo dal mercato, dipendiamo e in questo senso nel modo più deteriore, dall'andamento del mercato, abbiamo perso la capacità di arrangiarci e siamo inclini al catastrofismo.
Il movimento degli agricoltori è nato con questo obiettivo, quello di scardinare l'interdipendenza, di rivendicare il possesso reale della terra e dei suoi prodotti. Ma le strumentalizzazioni sono sempre inevitabilmente dietro l'angolo e la forza del movimento a poco a poco si esaurirà dietro le pressioni e le richieste locali e gli interessi personali. Si accontenteranno di pochi "spiccioli" di poche concessioni questi protestanti e continueranno a coltivare il proprio malcontento.  
Fonte http://comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9739

Un'ultima considerazione a margine: "movimento dei forconi"?!
Forcone è accrescitivo di "forca"
Forcone è  una grossa forca usata per raccogliere il letame.
Ma insomma, nell'era della comunicazione globale dei movimenti 2.0 è emblematico che i siciliani che abbiano iniziato questa protesta abbiano scelto questo che suona come uno slogan ottocentesco, una protesta borbonica. L'immagine dei forconi mi fa pensare ai contadini armati di forca, con la coppola in testa in mezzo a campi biondeggianti di grano.
La mia posizione riguarda la reazione della gente alla protesta. E come al solito sgomenta constato la reazione dei media, che in un modo o nell'altro manipolano o censurano l'informazione, e tutto fanno tranne che giornalismo: cioè informazione pura partendo dai fatti, cercando di informare.

Qui alcuni link sui quali qualche parere e riflessione sul movimento

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9739
http://www.articolotre.com/2012/01/movimento-dei-forconi-un-altro-punto-di-vista/58501
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/15/crisi-dalla-sicilia-parte-protestadel-movimento-forconi/184027/
http://www.mammadifretta.com/2012/01/forconi-e-bandiere.html
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