Thursday, December 30, 2010

Astro Paolo, Beppe Severgnini e l'immigrata digitale

Non solo per motivi anagrafici non sono ahimè una nativa digitale, ma penso che un altro elemento contraddistingua la mia natura di immigrato digitale: la continua e quasi ingenua capacità di entusiasmarmi e stupirmi. Quando spedii la prima mail (nel 1994) ad un mio amico negli USA rimasi sconvolta dalla sensazione di vicinanza. Nonostante il modem lentissimo e gracchiante, quella mail mi diede un'emozione quasi estatica che non dimenticherò mai. La distanza era annullata, lo spazio non esisteva più, non dovevo più attendere giorni per avere una risposta. Forse la mia sorpresa è paragonabile a quella di coloro i quali usarono il telefono per la prima volta o videro la televisione. La vicinanza, l'immediatezza, la "presenza" (parlava Steuer nel 1992 di telepresenza) sono gli aspetti salienti della rivoluzione informatica. E, da parte mia, la continua sorpresa per come ogni elemento di innovazione introdotto nella comunicazione informatica renda sempre più percettibile la vicinanza, la forza della comunicazione.
I sei gradi di separazione sono annullati, grazie a Twitter, posso interagire direttamente con Beppe Severgnini, ottenere una risposta immediata da parte sua.
Calabria and Sicily at night
Questa foto è tratta dal link su flickr dei tweet di Paolo Nespoli, grazie a lui siamo nello spazio anche noi.

Ma una nuova frontiera, almeno per me, immigrata digitale, è stata superata ieri: ho aggiunto un follow su twitter: ora seguo astro_paolo, l'astronauta italiano per ora in orbita e ho scoperto che manda aggiornamenti e foto dal cosmo. Ebbene si sono stupita, anche questa distanza è stata colmata, sono in contatto diretto con lo spazio e sono molto emozionata.

Monday, December 27, 2010

Sei stato taggato


Ancora affezionato alla vecchia cara mail? Desueta, vecchia, è storia. Sembra che ormai l'email serva solo per ricevere pubblicità, newsletter, ma soprattutto per sapere se hai ricevuto commenti sulla tua pagina di facebook. Il social network impazza e gli auguri non si scambiano più nè via sms, nè via email. L'augurio più trendy? Il tag su una foto, un'immagine e qualcuno che ti ricorda nei suoi pensieri. Impersonale? Forse, Divertente? di sicuro, efficace? In fondo i social network, e in particolare mi riferisco a facebook valgono molto più di una telefonata, permettono di seguire i pensieri, talvolta le vicende personali, di amici (quando ovviamente si ha una ristretta cerchia di amici e non si fa un uso bulimico del mezzo) e si è loro più vicini di quanto una mail riepilogativa possa rappresentare. Far parte della vita di un amico, che non vedi da tanto, ma con cui, magari, hai condiviso dei bei momenti è remunerativo dal punto di vista sociale. il mezzo non è freddo e asettico, è la comunità di sentimenti che continua a perpetrarsi attraverso un mezzo di comunicazione. Ecco perchè il tag sulla foto non è sbrigativo o freddo, a mio parere comunica vicinanza, affetto, continuità. Quest'anno ho taggato i miei amici.

Tuesday, December 21, 2010

L'indignazione a Natale



Bene, arriva Natale, la festa del consumismo. Gli alberi di Natale veri tagliati e destinati ad un tragico destino dopo un breve mese di fulgore (quelli finti no, non farebbero girare l'economia). Il consumo di energia elettrica aumenta, vista la richiesta per le luci e le illuminazioni, per non parlare poi del traffico impazzito e quindi del conseguente uso di auto e spreco di carburante e aumento dell'inquinamento.
E poi, è risaputo, fra Natale e Capodanno si mangia, si festeggia mangiando e quindi, le mucche e le galline, immagino consapevoli, aumenteranno sicuramente il loro sforzo di produzione. Il fattore si reca dalle sue belle gallinelle e dice loro: ragazze, dai che è Natale, bisogna preparare tanti dolci e tante torte, su su, produciamo piu' uova possibili ! E voi belle mucchette spremetevi e datemi tutto il vostro latte, che ce ne serve taanto in più.
E' cosi' che funziona giusto?
Sarà forse per l'ipocrisia che vedo circolare intorno a queste feste, ma non riesco mai a smettere di pensare alle persone sole, a quelle in difficoltà e quanto, invece è sincero e realistico il Natale di solidarietà passato da quanti collaborano a servire un pasto caldo, a regalare un po' di affetto. Come scriveva questa settimana su Io Donna Maria Laura Rodota': basta indignarsi, è ora di agire.

PS ho fatto un giro su google digitando "ipocrisia a natale" e diciamo che sono in buona compagnia.

Sunday, December 19, 2010

How Santa Really Works


Dont' know exactly "How Santa Really Works"? This amazing popup book has all the possible answers together with a surprising business oriented view (Santa's departments: research and development, production, dispatch and transport !!) that are awesome. The perfect present for small curious growing up!

Friday, December 10, 2010

Italia alla deriva -le ferrovie come emblema e metafora

L'italia è un paese allo sbando ormai lo sappiamo lo sentiamo lo percepiamo in ogni angolo. Il rapporto del censis non fa che confermare il comune sentire di paese alla deriva.
Basta solo attraversare la frontiera dalla Svizzera all'Italia per rendersene conto. Lì i treni e le stazioni sono nuovi moderni e funzionali. Non ci si sente, da turisti, mai persi o alla deriva, c'è sempre un orario, un'indicazione, un biglietto combinato che ti fanno sentire accolto, benvenuto e gratificato. Appena varcato il confine con l'Italia le stazioni ferroviarie appaiono degradate e vecchie, i treni con le vecchissime motrici sembrano in stato di semi abbandono, i vagoni all'esterno rimandano l'immagine di sudicio, non se ne vede uno che non sia "taggato" da writers. A che cosa servono i continui aumenti delle tariffe se i servizi offerti sono scadenti?
La percezione rispecchia i fatti. Siamo di fatto in un paese in cui lo sviluppo si è fermato agli anni sessanta in cui, non si finirà di leggerlo o di sentirlo, i troppi interessi personali e il disprezzo del bene comune hanno lentamente e ora sempre più palesemente contribuito a decretare il declino di questa terra che potrebbe vivere di solo turismo se soltanto i localismi e la cronica mancanza di coordinamento non costituissero un ostacolo allo sviluppo.
E i politici? continuano ad accapigliarsi su questioni accademiche e non si rendono conto di quanto il paese reale sia lontano e stufo di balzelli e imposte che non trovano riscontro nei livelli di servizi erogati.

La patria: Nomen Omen


Ieri sera seguivo alla tv un dibattito, pacato, sul concetto di patria. Durante quest'anno se ne sentirà parlare parecchio per via dei festeggiamenti dei 150 anni dell'unità d'Italia. Insomma si parlava di patria come di un'idea desueta alla quale si è poco affezionati. Un concetto superato poco sentito, per motivi storici: l'Italia non è mai stata una terra unita, ma spezzettata in una miriade di signorie che hanno coltivato interessi personali e familiari. Questo è un aspetto innegabile di cui il DNA dello stivale tutto è intriso irrimediabilmente. Eppure su un aspetto bisogna convenire: da Marsala a Trieste la lingua parlata, con declinazioni più o meno dialettali, è l'italiano. Puó una lingua rappresentare il punto di partenza o di arrivo dell'unità di un popolo? Ma soprattutto mi sono soffermata a riflettere sulla parola patria. Questa parola etimologicamente ricorda il padre, quindi la potestà, un'autorità che controlla dall'alto e che non sempre, per questo, puó risultare gradita. L'equivalente di patria in inglese è homeland cioè la terra della casa e chi non considera la propria casa un luogo sacro che da protezione e che a sua volta è da proteggere. Ecco come a volta le parole possono determinare il destino di una nazioneBlogBooster-The most productive way for mobile blogging. BlogBooster is a multi-service blog editor for iPhone, Android, WebOs and your desktop.

Tuesday, November 30, 2010

Second Giveaway a Bilingue per gioco

Pronto il secondo giveaway per Bilingue per gioco, il blog per mamme che desiderano crescere i loro figli bilingue. Ecco il payoff

Giveaway: rivista Inglese per bambini su scienza e arte

Eccoci al secondo giveaway di Natale di Bilingue per Gioco. Anche questa volta la lingua del giveaway è l‘Inglese, non per altro, è la lingua che ho approfondito meglio…., ma non disperate, ci sarà spazio anche per molte altre lingue.

Bene il giveaway di questa settimana, è veramente particolare. Si tratta di Okido, una rivista made in UK per bambini,anzi come dicono loro, an art and science magazine for children.

Se vi state domandando dove l’avete già sentita ve lo dico subito, su Bilingue per Gioco, per l’esattezza, qui. E sì, perchè io, anzi in verità A., il mio bambino, si è abbonato ad Okido a Febbraio di quest’anno. E’ una scelta che ho preso quando mi sono resa conto che neanche io utilizzavo tutti gli strumenti potenzialmente a mia portata per far entrare l’Inglese nella nostra vita, la rivista è stato quindi il primo passo, un altro, più di recente, sono stati gli audiolibri. Altri strumenti verranno sicuramente ad aggiungersi.

Okido è una rivista veramente particolare, diversa, e come spesso accade, a volte ci vuole un po’ di tempo per abituarsi alle cose diverse. A suo tempo l’ho scelta perchè non ha una sola riga di pubblicità, nemmeno una, ci si dimentica che sia possibile…, perchè il filo conduttore delle art and science mi sembra molto interessante e molto trascurato, e per questo suo essere diversa, che è difficile da spiegare… Diversi illustratori, e autori, collaborano con Okido, manessuno ha uno stile scontato, simile a quanto già visto, e questo lo trovo molto creativo e stimolante.

Quando abbiamo cominciato a ricevere Okido, a febbraio, A. era ancora un po’ piccolo. Ma l’appuntamento trimestrale è diventato sempre più coinvolgente, e adesso A. legge con moltissimo interesse queste riviste, che ovviamente sono da conservare e riproporre a più riprese, e in diverse fasce d’età, perchè non si limitano a raccontare storie, ma offrono punti di vista e spiegazioni su noi stessi e sul mondo, e ovviamente quanto più grandi sono i bambini tante più informazioni e dettagli sono in grado di cogliere.

Quindi, ecco il giveaway: 4 numeri di Okido, che vi verranno spediti in un unico pacco, ma ovviamente nulla vi vieta di tirarli fuori uno alla volta, con calma, come se davvero arrivassero per posta.

Quindi, ecco cosa dovete fare per partecipare:

  • Condividete questo post tramite FB, Twitter o il vostro blog (se avete Facebook mettetemi tra i vostri amici, anzi Friends, please, se non avete nè FB, nè Twitter, nè un blog fa lo stesso, però magari potete mandare un’email a amiche o amici, che ne dite?) (P.S. se nel fare lo share vo compare un’immagine che non c’entra nulla per favore cercate quella giusta, oppure cliccate su “no thumbnail”, e se sapete come posso risolvere il problema ditemelo per favore!)
  • Lasciate UN SOLO commento a questo post, aggiungendo il link della vostra segnalazione

Sabato 4 Dicembre dopo le 12 -mezzogiorno- (ora italiana) verrà estratto il vincitore.

Ci sarà un Giveaway ogni lunedì fino a Natale, almeno, e vi assicuro che sono tutti molto interessanti!, tutti coloro che parteciperanno a questo giveaway e ai successivi riceveranno un regalino prima di Natale, vi anticipo subito per correttezza che non proprio tutti potranno usarlo, solo chi parla: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese, Sloveno, Ungherese, Danese, Svedese, Finlandese, Polacco, Ceco, Rumeno, Irlandese. Lo so, questo lascia fuori alcuni, ma riconoscetemi la buona volontà…

In bocca al lupo!


Thursday, November 25, 2010

Per ripartire in Italia

Posso dire la mia? Questo è il mio blog e in teoria potrei farci quello che voglio.
Se le cose continuano così dobbiamo prendere il coraggio a quattro mani ed andare via dall'Italia.
Si perchè non ne posso più di ascoltare telegiornali e vedere sempre le stesse facce delle stesse persone che dicono sempre le stesse cose. Amplio il concetto: gli stessi politici da anni immemori, ergo classe politica ingessata; studi e salotti televisivi compiacenti che accolgono i soliti politici che urlano e litigano e poi, sarà pure un luogo comune caro Fazio, ma la sensazione è proprio quella, che alla fine finisca tutto a tarallucci e vino; gli stessi concetti triti e ritriti: per il bene del paese, per noi, per la società. Ma alla fine sembra tutto stantio e immobile e in putrescenza, come la spazzatura che piano piano sta sommergendo tutto. Io sono stanca di sentire parlare i politici, non ho più fiducia nella classe politica e desidererei fatti concreti.

Mi ha stupita la reazione di Bondi che ha minimizzato l'assunzione del figlio della compagna, la consulenza all'ex marito della compagna. Per non parlare della faccia di bronzo di Alemanno che nega l'evidenza dicendo di non conoscere la figlia del proprio caposcorta (per poi essere sbugiardato da una foto che testimonia la sua presenza al matrimonio della ragazza). Non sono comunque i vari scandaletti, ormai Gian Antonio Stella e Rizzo e Travaglio ci hanno abbondantemente informati di come vanno le cose nella Casta. Non è lo scandalo del post-terremoto all'Aquila, nè i disastri dei vari territori a rischio idrogeologico, forse il fastidio più grande è l'arroccamento al potere. La gestione del potere, l'ebbrezza per il potere che fa sentire onnipotenti e onnipresenti e presuntuosamente sfacciati.

Secondo me sono i seguenti i punti dai quali ripartire per salvare questa povera Italia, tutta intera e unica che va sempre più a fondo.

- partire dall'istruzione: fondi per rendere vivibili e garantire l'eccellenza ad ogni livello di istruzione, l'accesso e la meritocrazia. No fondi pubblici alle scuole private, che trovino da sole i fondi per creare l'eccellenza;
- etica: senza una profonda coscienza del bisogno di moralità, rispetto della parola data, rispetto per ciò che ci circonda, rispetto per il prossimo non è possibile ripartire. La diffusione dell'etica presuppone onestà nei rapporti umani, crescita comune circondandosi di valori fondanti per una società;
- ricambio politico: io desidero che si ritorni alle origini, quando i parlamentari non erano una casta, non avevano stipendi e privilegi pantagruelici, quando andavano a sedere sugli scranni della Repubblica perchè rappresentavano realmente le persone e credevano in ciò che facevano. Quindi innanzitutto abolizione di tutti i privilegi per i parlamentari, aerei, telefoni, cinemi, buvette, aerei privati, macchine, scorte, pensioni a vita, vitalizi e quant'altro. Lo stipendio del parlamentare durante la legislatura dovrà coprire alcune spese vive dettagliate e documentate, ecceduto il budget previsto, il parlamentare ci rimetterà di tasca propria, dovrà dimostrare di sapere gestire il patrimonio affidatogli come un buon padre di famiglia. E soprattutto il mestiere di politico non deve più esistere: ogni mandato potrà durare al massimo due legislature, dopo di che si dovrà tornare al proprio lavoro;
- la strada per il futuro: le politiche di programmazione non devono contenere la parola emergenza, ma devono essere impostate su un ampio respiro, capire in quale direzione va il mondo, essere liberali e lungimiranti, richiedere equità per tutti, pretendere che il pagamento delle tasse sia ragionevole a tutti i livelli, per potere investire in politiche che riguardano l'istruzione, la sanità, il sostegno alle famiglie (di fatto e non), investire nella creazione di nuovi posti di lavoro credendo nelle potenzialità della tecnologia, investire nel lavoro delle donne, nella flessibilità lavorativa.

An online advert goes viral and it's a success!!


Uno spot girato in autonomia senza un committente, la scommessa di un gruppo di autori, un post su Vimeo, un milione di click in pochi giorni e il successo è assicurato. Da una intervista al Corriere si legge anche che lo spot sottoposto a competenti figure del settore pubblicitario era stato stroncato. Questo la dice lunga su quanto i pubblicitari conoscano il loro pubblico di riferimento, o forse ne sottovalutino l'intelligenza, la sensibilità e le aspettative.
C'è di che riflettere. O forse siamo anestetizzati in un mondo replicato a misura di vecchi tromboni.
Solo il coraggio e l'intraprendenza premiano. E' bene ricordarselo e non fermarsi davanti ai primi ostacoli. Hanno ragione a Wired: Bando allo stretto, banda larga per tutti !


Perché tu mi piaci. from CRIC on Vimeo.

Tuesday, November 23, 2010

Satira, Cultura, Censura: Vieni via con me


Dopo l'ultima graditissima performance di Corrado Guzzanti a Vieni via con me (terzo record di ascolti in tre puntate) ho avuto un'epifania. Ma perchè ogni anno dobbiamo sorbirci il talentuosissimo show Zelig e non si vedono più in TV Sabina e Corrado Guzzanti, Beppe Grillo, Daniele Luttazzi e Roberto Benigni deve andare alle trasmissioni "aggratis". Che dire dei talenti che aveva sfornato la "TV delle ragazze": Francesca Reggiani, Angela Finocchiaro...... oppure Su la testa con Paolo Rossi.
Mi sono piuttosto sorpresa di ritrovarmi sorpresa. Mi sono riscoperta come "anestetizzata" rispetto all'assenza di questi personaggi che in televisione mi suscitavano grande ilarità, serate spensierate e satira politica interessante. E d'altra parte mi sono sentita anche profondamente indignata dalla censura che impedisce a questi attori di raggiungere un pubblico più ampio di quello dei teatri. Sì, è CENSURA, come si potrebbe definire altrimenti il divieto di apparire in televisione per questi artisti?
Ma oltre all'indignazione come si può reagire? Ben vengano quindi show televisivi come Vieni via con me , senza vallettucole sculettanti, a ricordare che c'è un pubblico voglioso e desideroso di cultura e di televisione non urlata in questa martoriata terra che è l'Italia. Dopotutto 10 milioni di spettatori che hanno assistito a "Vieni via con me" rappresentano per eccesso circa il 20% della popolazione italiana e, se si escludono i bambini, forse vorrà dire che non siamo tutti appiattiti e anestetizzati sulla usuale programmazione televisiva. Allora dove siamo?

Monday, November 22, 2010

Thursday, November 18, 2010

SATC the movie on TV


SATC on TV? That's an event. Unfortunately the scenes are cut, several times, the Italian dubbing is obnoxious. The movie itself, is less piteous than the second, but nothing to do with the series. So what's the goal of proposing such a thing to a major public? Reminding us that's there's a fashion world to be experienced through the countless direct or indirect references? (Vuitton, Gucci, Armani, Manolo Blahnik, Dior, Westwood, Louboutin a.s.o.), or maybe telling to all the women that they can have it all but the impossible stilettos to walk on a daily basis.
BTW what can I do, I love the movie, I love the series, I love the outfits and the shoes, and even with an eye closed the movie on tv has been worth a peep at.

Thursday, November 11, 2010

Una gita al Salone del Gusto

Sono trascorsi più di venti giorni dal Salone del Gusto di Torino 2010, eppure gli echi di quell’evento non si sono spenti. Ho ricevuto l’incarico di trascrivere e commentare alcune foto da amici che puntuali mi hanno fatto “sentire” a Torino.

Un incontro sempre piacevole è quello con le mostarde cremonesi Luccini, classiche e gustose le tradizionali. La mostarda alla zucca e quella ai pomodori verdi sono le mie preferite, sono mostarde che accompagnano piatti robusti di bolliti, ma anche formaggi piccanti, un connubio che adoro.

MIV cioccolata, un’azienda marchigiana distribuita da Demetra propone cioccolata in un interessante connubio con l’olio di oliva. Il sapore del cioccolato risulta talvolta più intenso, si scioglie in bocca lasciando un sapore forte. Magari è l’ebbrezza del Salone del Gusto, ma qui tutto sembra gustosissimo.

Una sosta di fronte ai formaggi irlandesi e l’atmosfera è davvero brillante come solo lo può essere il calore delle persone. In effetti c’è grandissima confusione, un concerto in piena regola alle spalle dello stand che ti fanno venire voglia di gustare dello stufato con la Guinness. I miei trascorsi irlandesi mi riportano alla memoria i pranzi della domenica nei pub fuosi a base di pane nero con burro salato, salmone affumicato e una pinta della birra scura più famosa al mondo!

E poi nella sezione internazionale dei curiosi formaggi polacchi, il sublime prosciutto spagnolo Pata Negra, legumi e semenze dall’Africa, dei salami dabestie “nonconvenzionali” e dei formaggi francesi che sembrano dei tartufi.


A pausa pranzo a base di farinata (yummi) e la bombetta pugliese (doppio yummi). Quest’ultimo piatto una piacevolissima delizia culinaria, se la si dovesse definire si potrebbe chiamarlo involtino, ma si commetterebbe un’ingiustizia. La bombetta è un tripudio di sapori che ti esplodono in bocca: capocollo di maiale che avvolge il formaggio (pecorino o grana), poi la panatura, gli aromi e la cottura allo spiedo al forno. Dire che si scioglie in bocca è poco. Lì dove c’era il cibo di strada c’era davvero l’imbarazzo della scelta: dai plin piemontesi alla focaccia di Recco, ai fritti siciliani, al cibo cinese, c’era proprio l’imbarazzo della scelta.

Infine per addolcire un po’ il pasto, fra le infinite e gustose offerte piemontesi di cioccolati e gianduiotti gli amaretti di Mombaruzzo, soffici e profumati. Una degna chiusura per una giornata densissima, ma un giorno per il Salone non basta.


Poi attraversato il lingotto non poteva mancare una sosta a Eataly per ricreare lo spirito con un bicerin, delle melighe di Mondovì e qualche cri-cri.

Che giornata

Molta invidia, wish I was there e mi sono dovuta accontentare dei cri-cri e degli amaretti... pazienza

Grazie per avermi fatto sentire lì

Thursday, November 4, 2010

Urban Jungle

Good or bad, we're educated, at least some of us, to discern between what's good and what is bad. Mainly 'cos we are not alone in this world, we're apparently free to behave no matter how when we're alone in our religious privacy, but not when we're with other and when I say other I include also people we may know not of. All this just to tell a little story of common ignorance of "how to behave when you live within a community" and by ignorance I mean IGNORING basic rules.
I was walking this morning and I suddenly saw some people rushing out from shops and running towards their cars. There were policemen fining cars for parking inappropriately. One rushing gal in particular surprised me: he had parked his car on a zebra crossing and was eager to move it immediately not to be fined.
Here's what I thought: do you only do things when you know there's a control, or you simply you shouldn't have done it because you knew, in the first place, it would cause some sort of inconvenient to other people crossing by, e.g. women with strollers, old people with cans, people in wheelchairs (no wonder you don't see many around!). Must admit I am rather annoyed by this attitude: I am careless about society rules unless I am fined.
That's why they call it an urban jungle. Hence next time even if I know I shouldn't do it I will feel legitimate to smash someone's windscreen just 'cos it's on my way.

Sunday, October 17, 2010

#whyiblog -

Here's an interesting tendency in twitter. Contz invites to post a twitter to explain #whyiblog.
I could either stay within the 140 types or be more explicit.
So here are my reasons:
I blog:
- as a matter of curiosity towards the latest web tendencies
- to test my ICT skills,
- to keep up with the news
- to express my point of view and opinion on topics
- to keep track of my thoughts and experiences
- to stay in touch with my friends
- to retweet and "spread the news"

Antonio Albanese - Il professore - Giù al Nord

La prova di un grande attore che, attraverso una mimica magistrale e l'utilizzo di iperbole paradosso e sarcasmo, restituisce il quadro desolante e realistico del contesto quotidiano in cui i professionisti dell'educazione si trovano a dovere operare, loro malgrado
Guarda questo video:

Sunday, October 10, 2010

Una storia per cui indignarsi

L’altra sera a cena si parlava del difficile momento storico: mancanza di etica e profondo disinteresse per la cosa pubblica, il gossip che irrompe e diventa il motivo trainante delle azioni di governo. Inaccettabile. La conclusione: bisogna indignarsi.

Bene e poi? E’ sufficiente l’indignazione? Come si trasforma l’indignazione in azione vera e propria?

Ecco una piccola storia che si aggiunge alle migliaia già sentite e lette.

Una mia amica, la chiamo Anna, è insegnante precaria d’italiano nella scuola. Abilitata, da parecchi anni nelle graduatorie, ma troppo in basso per essere chiamata alle supplenze statali. Viene assunta a T.I. in una scuola privata, un istituto superiore, per poche ore la settimana: GRATIS, ovvio, senza retribuzione, ma con la garanzia di potere aggiornare la graduatoria a fine anno con gli agognati 12 punti del servizio prestato.

All’inizio di quest’anno, dopo ben 7 anni di lavoro in quella scuola, ad Anna viene improvvisamente richiesto un impegno orario di 15 ore settimanali a fronte di ZERO retribuzione, l’orario le viene spalmato sull’intero arco della settimana con tanti buchi… Anna non capisce. L’atteggiamento mutato nei suoi confronti, chiaramente manovre per metterla in difficoltà: “agli altri viene concesso di uscire con un quarto d’ora d’anticipo, io e la mia classe non possiamo, per farmi consegnare i registri ho dovuto alzare la voce”, insomma un insieme di azioni che non vogliamo ancora chiamare mobbing, ma vessazioni si.

E comincia il giro di avvocati e sindacalisti. E improvvisamente la luce: la scuola che l’ha assunta non gode più dopo 7 anni degli sgravi fiscali, quindi è importante liberarsi della zavorra e quale miglior metodo che farle delle proposte inaccettabili: la ragazza si dimetterà! Ma per fortuna Anna ha una fibra, un coraggio e una testardaggine che invece le permettono di non mollare e di impegnarsi fino in fondo per capire fino a che punto sono disposti ad arrivare per liberarsi di lei. Intanto ha scoperto che ad una collega in maternità la scuola non aveva pagato i contributi previdenziali e ha anche scoperto che ai professionisti che lavorano in quella scuola (medici e avvocati) lo stipendio viene corrisposto in toto.

Cos’altro aggiungere? Ah si: l’etica del lavoro, l’entusiasmo per il proprio mestiere, la professionalità. Ma in un contesto del genere come si può anche solo pretendere che le persone lavorino con motivazione, e quali valori si riesce a trasmettere agli alunni? E che dire del fatto che licenziata Anna c’è una sfilza di Marie, Caterine, Angeliche, pronte a lavorare gratis pur di ottenere il famigerato punteggio.

A questo punto l’indignazione ha raggiunto il suo apice di fronte alla dignità calpestata di un lavoratore, per di più educatore. Indignazione e dignità hanno la stessa radice etimologica che riporta a termini come decenza e decoro. Ma le parole non bastano più.

Da dove cominciare? Farsi forza e non accettare più di lavorare in nero, per non svilire una professione costantemente minacciata dalle “riforme” del ministero? Che la ribellione parta dal basso. Anna non mollare!

Saturday, October 9, 2010

Dibattito: menù casalingo o trattoria?

> Il nostro pranzo di oggi:
> - linguine alle vongole
> - Involtini di pesce Capone al pistacchio e crudo
> - lanzardo panato alla piastra
> - contorno di scarola al forno con pinoli acciughe e pomodori secchi
>
> Ecco il dibattito verteva su una famosa trattoria locale e secondo me non vale la pena uscire per andare a mangiare spaghetti alle vongole o al nero di seppia. Qualcuno ha opportunamente obiettato che non sempre nelle famiglie si preparano certi menù, mentre per noi la preparazione di certi piatti rappresenta quasi una routine. Touchè
> E comunque proprio perché siamo abituati a certe prelibatezze a casa preferisco, quando esco, deliziarmi in locali stellati.
>
> Inviato da iPhone

Wednesday, September 29, 2010

Curiosità blog e social network


Si, la curiosità contraddistingue il mio interesse per le tecnologie. Sto online non per chattare, nè per postare su facebook (il link non è a fb) ma per imparare, per capire la realtà, forse virtuale, forse più reale di quanto immaginiamo, in cui viviamo quotidianamente.
Trovo interessante capire i meccanismi che governano le connessioni fra i vari social network e non nascondo di avere spesso delle difficoltà a capire come funzionino (ad esempio twitter... è ancora un piccolo mistero).
Sono convinta che un utilizzo mirato e consapevole dei social network possa contribuire a creare condivisione, arricchimento e in fondo la conoscenza condivisa può rappresentare un motore di crescita collettiva.
Un dubbio mi attanaglia: il tempo. Postare foto online, arricchire i propri profili, leggere gli altri blog e le news e condividerle, scrivere un blog, tenerlo aggiornato: trattasi di attività che richiedono tempo e un pizzico di dedizione.
Beh continuerò a lavorarci e a pensarci su e per quanto riguarda l'argomento tecnologie continuerò a considerare questo blog una palestra per esperimenti e un luogo di condivisione

Tuesday, September 28, 2010

Usando app per blogging

Noooooooo tutto il post cancellato. Ok si ricomincia con calma
In sintesi: sperimento l'iPhone ed è un gioiellino pur con i sopracitati difetti ( vedi post precedenti)
App che sto sperimentando per postare su blogger:
Blogbooster freeware
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Thursday, September 16, 2010

Iphone4, at last - at least


Finalmente eccolo!, lo spacchetto, ce l'ho. E' arrivato, è mio. Grazie al mio maritino che me lo ha regalato per il mio compleanno.
E adesso sto per essere sacrilega: sono un po' delusa.
E' un altro mondo, è vero, da utente Mac non ho avuto grosse difficoltà a familiarizzare con il sistema, ma non ero a conoscenza di molti vincoli all'utilizzo di questo bellissimo gioiellino.
Partiamo dai pro: indubbiamente il touch screen è intuitivo, la possibilità di scaricare app è divertente e interessante, la consultazione delle mail immediata e comoda. Telefona e manda sms (ok è nato per quello). La sincronizzazione della rubrica è stata istantanea (ma uso Mac)
Contro:
-sembra impossibile aggiungere e personalizzare le suonerie, si può fare, ma singolarmente e non sembra possibile aggiungerne più di una,
-non si possono importare file,
.non si può usare il telefono come repository di dati,
-bisogna passare necessariamente per itunes,
-se si caricano delle foto da iphoto (non singolarmente) si possono poi cancellare solo sincronizzandole col computer,
-a mie spese ho scoperto che il bluetooth funziona solo per trasformare il telefono in modem e non per connettersi ad altri dispositivi
- non c'è un programma interno che permetta di modificare le foto (immagino ci sia qualche app da scaricare)
- sembra che la qualità della ricezione del suono delle telefonate sia peggiorata e anche chi riceve le telefonate se ne lamenta.....
Non mi sento di sconsigliare l'acquisto dell'iphone (io ho preso il 16Gb - sganciato da qualsiasi contratto capestro), ma rimpiango per alcune funzionalità il mio caro Nokia N73
Beh, a questo punto sembra che l'unica possibile soluzione sia attendere il jailbreak con ansia, a costo di invalidare la garanzia, ma con il vantaggio di rendere un potenziale gioiello un vero e proprio diamante.
Sono molto più entusiasta da utente Mac

Thursday, August 26, 2010

Concerti di fine estate


Dopo una certa età gli artisti dovrebbero smettere di esibirsi. Dalla e De Gregori, da bravi artisti hanno trovato il modo di "alzare una lira" anche quest'estate. Loro sono intoccabili, si sa. Concerto di Taormina: meno male che c'era il teatro Greco, una notte stellata e frizzante al punto giusto, un panorama che non stanca mai. Ah, si, il concerto: so di rasentare la blasfemia, ma lo definisco un pò banale, Mi sarebbe piaciuta maggiore interazione fra i due, ma solo qualche manicheo vocalizzo di Dalla o l'esordio di De Gregori che dice al pubblico "vi faremo divertire" mi sembrano un pò poco per destare il vero entusiasmo del pubblico. Dalla è più vispo e guizzante di De Gregori, da tono al concerto e lo risolleva nei momenti un pò più tediosi. Il pubblico, del teatro antico di Taormina appare ingessato dal ritmo del concerto, voglioso di ballare e di alzarsi viene ricacciato malamente a sedere dal susseguirsi altalenante delle canzoni, non c'è un crescendo. Avrei davvero voluto vedere Mario Biondi...

Sunday, July 11, 2010

Chef Carmelo Floridia e Locanda Gulfi


La locanda Gulfi a Chiaramonte Gulfi, nella cantina Gulfi. Chef Carmelo Floridia. Secondo noi l’esperienza del cibo non può essere scissa dal servizio. Qui siamo rimasti soddisfatti in ogni senso. Il posto è incantevole, dalla sala del ristorante si gode lo spettacolo di rilassanti colline, dei muretti a secco. Inoltre dalla sala ristorante è possibile ammirare la distesa di silos in acciaio in cui i vini dell’azienda trovano l’ambiente adatto per la vinificazione, dal carricante, al nero d’avola, al cerasuolo di Vittoria, al blend di Chardonnay e Carricante e al nerello mascalese. Ai tavoli il colore dominante è il rosso, ma in ogni tavolo una poltrona nera spezza la monocromia della presentazione. Poco aromatiche e molto sceniche le decorazioni di verde ai tavoli. Noi siamo stati accompagnati da una composizione di piante grasse inserite in mezze pale di ficodindia a mo’ di vaso.
Da mangiare abbiamo scelto: come antipasto polpo arrosto su purea di ceci e sesamo e una millefoglie di spatola con fagiolini e pomodori canditi. Lo Chef accompagna le sue presentazioni con verdure croccanti (zucchine, basilico, …….) squisite. Ho definito la millefoglie sublime, c’era dentro del pistacchio e i sapori in bocca.. che dire un tripudio
Abbiamo proseguito con della pasta fresca della casa tipo farfalle al sugo di gallinella (e ammettiamo di avere fatto la scarpetta).
Come secondo Aguglia imperiale al guanciale su crema di finocchietto e olio di nero di seppia. Inizialmente curiosi sull’accoppiata in realtà il sapore dell’aguglia e quello del guanciale si sposavano magnificamente. Io ho preso una frittura paranza di paranza delicata e gustosa con dei pomodorini a guarnire dolcissimi. Per finire un cannolo a “modo mio”: ricotta di mucca con pinoli e una cialda fragrante fatta al momento, con a guarnire dello sciroppo di carrubba.
Infine abbiamo fatto un giro per la cantina, visto le barrique. L’affabilità dello chef e la sua cucina ci ha conquistati.
Piatti semplici, cucina della tradizione rivisitata, cucina a vista, grande affabilità e attenzione al territorio e ai suoi prodotti…... Di strada per Ragusa la locanda Gulfi val bene una fermata.

Wednesday, June 30, 2010

Gourmet Dinner

I cugini vegetariani sono venuti a trovarci. Ho cominciato a cucinare alle 18 e 30, e, a parte i talli/tenerumi già pronti ho preparato una cena come si suol dire "from scratch".
Antipasto: straccetti di melanzane ai sapori di Pantelleria.
Primo: spaccatelle con ragout di tenerumi con variante della Norma
Contorno: flan di zucchine e mozzarella di bufala.

Non abbiamo accoppiato un vino perchè, non so perchè, ma avremmo potuto. Ecco un pò i procedimenti per non dimenticarli:
Antipasto: melanzane tipo seta. Pazientemente a fette sulla bistecchiera lasciate a cucinare, Appena sono pronte le ho ammorbidite con un'emulsione di olio e aceto balsamico. A parte ho preparato nel mixer: capperi, basilico, menta, olive e un pò d'olio. Ho tagliato le melanzane a fettine lunghe e sottili e poi le ho insaporite con l'intruglio. (ricetta originale)
La pasta: frullati i tenerumi/talli, prima insaporiti con ricotta salata e poi frullati. Serviti a tavola insieme alle zucchine fritte e ricotta salata, variante appunto della Norma che prevede salsa di pomodoro, melanzane fritte e ricotta salata.
Infine, secondo esperimento della serata, che con gli ospiti in casa è un pò un rischio.
Flan di zucchine: cipolla a rosolare e zucchine- a cottura ultimata, ma senza esagerare frullare con il mixer.
Intanto nel mixer c'erano 4 uova, parmigiano e ricotta salata, pepe nero abbondante. Tocco a sorpresa: avevo fritto delle patate (spesse non sottili) e le ho inserite a mo' di addensante. Quindi ho aggiunto le zucchine, frullato tutto e messo negli stampini dei muffin, nel forno a 195 gr, a bagnomaria per 40 minuti. Il cugino che non mangia zucchine ne ha mangiate ben due di flan piccoline e ha definito l'assaggio come una piacevole sensazione di sapori. Beh interessante.
Next time I'll take pictures.

Monday, June 14, 2010

one step at a time: Web 1.0

I won't forget the typical sound and analogic modem used to make when I used to connect. . It's web archeology. I can't even think now of switching my notebook without switching the adsl connection -going wireless is the natural condition nowadays.
I started to use the Internet for emails and to look for information. Since I discovered it I have been happier, more independent. Whenever I had been looking for an answer there it was, and not simply one but a whole world of answers, quality answers and helpful. Static websites, hypertexts, jakob Nielsen and his usability heuristics and website design: that was the first revolution. That "era" is now known as web 1.0. And Usability is still an issue.
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