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Thursday, November 10, 2011

Breaking News: Wendy Trilly e Tiger Lily fanno l'aperitivo e lasciano il nocciolo dell'oliva a Peter Pan ovvero #2eurox10leggi


C'era una volta Peter Pan, era un ragazzo sbandato, un farfallone, non voleva crescere, sembrava indipendente, insomma un leader, ma era inseguito da una banda di pirati e i suoi seguaci erano un gruppo di sbandati improvvisatori, pronti ad azzannarsi l'un l'altro per difendere idee confuse e prive di direzione.
Peter non riesce ad ammetterlo, ma ha bisogno di Wendy, perchè lei è una figura ambigua, sembra distratta ma lo capisce, sa prendersi cura di tutti, ma con distacco. 
Wendy sa quale sia il bene per la società e lo persegue, nonostante i tentativi fanfaroni della maggioranza dei personaggi, in primis maschili, dai quali si trova circondata. Certo le sirene non fanno il suo gioco, portano acqua al mulino dei fanfaroni, ma finalmente con Trilly, nonostante la diversità si crea una solida alleanza. Inutile dire che sorseggiano gloriosamente i loro Cosmopolitan e finalmente si accorgono che tutto quel temporeggiare e guerreggiare e poltrire sull'isola che non c'è, proprio non fa per loro
Ed è questa la loro forza. La magia e la solidità, la concretezza e la leggerezza, l'indipendenza e il bisogno di volare. Finalmente si sono trovate! Hanno smesso la camicia da notte, l'una, e il vestitino striminzito e ammiccante, l'altra e hanno indossato ciascuna i "panni" che più si confanno a loro (certo solo loro sanno interpretare lo stile shabby chic: vivono in città ma hanno un occhio vigile e attento a quello che succede in campagna)
Wendy e Trilly sanno volare alto e vedere oltre, hanno l'intuito. Hanno i piedi scalzi e per questo sentono la forza che viene dalla terra, prima di indossare chi le ballerine, chi le sneakers (si i tacchi alti sono belli, ma trottiamo tutto il giorno, li lasciamo alle sirene). Hanno le ali e sentono l'odore nel vento. Sono circondate dall'acqua e mai vi affogano. Hanno il fuoco dentro di sé, lo alimentano e fanno ardere e non permettono che nessuno lo spenga. Tiger Lily le raggiunge, appena centrifugata da una normale giornata tipo in cui dopo avere allattato e portato i pupi a scuola ha concluso un paio di progetti al lavoro, fatto sport e aggiornato il blog, carica come una pila elettrica trova il modo di sorridere loro e di ricordare l'importanza di fare squadra. 

Wendy e Trilly e Tiger Lily: la prudente, l'impulsiva e la dolce con carattere. 
Fanno paura, perchè non alzano la voce, ma perseguono i loro obiettivi, lavorano, ciascuna all'interno della propria comunità, per coltivare, arricchire, seminare, disseminare. 
Ecco perchè di fronte alle critiche o alle obiezioni scrollano le spalle. Loro fanno, agiscono e non si pongono il problema. Sentono l'urgenza di comunicare un modello di riferimento e trovano il modo per raccontarlo, pacatamente, ma con forza e determinazione. 

Peter e i suoi ragazzi, Capitan Uncino e la sua banda di pirati agiscono confusamente, pensano che  Wendy, Trilly e Tiger Lily siano distratte, ma loro si stanno organizzando perchè loro sono cresciute e a loro volta crescono generazioni che sapranno meglio comprendere il loro agire. 
Provate ad ascoltarle. E raccontate la loro storia, quella di quando Wendy Trilly e Tiger Lily si incontrarono per un aperitivo.......


I blogging day sono giornate di racconto corale. E parlare in coro attraverso un blog è un modo gentile per alzare la voce e la testa. In questo momento delicatissimo per il paese dal punto di vista politico e soprattutto finanziario si gioca il futuro nostro e dei nostri figli.

"Ma cosa passa per la mente a questo gruppo di donne, ancora oggi, di rivendicare i diritti delle donne. Saranno un gruppuscolo di femministe, di quelle coi baffi e i peli lunghi. Ma ormai è assodato, le donne ormai lavorano, studiano, hanno fatto la rivoluzione femminista, si sono guardate allo specchio, che bisogno c'è di "buttare" questi soldi (ndr quelli che servono per acquistare la pagina di un quotidiano su cui pubblicare le richieste per 10 leggi). "

Invece oggi più che mai le donne che moltiplicano i loro sforzi per assecondare un modello di organizzazione sociale che non le rappresenta sanno di potere e dovere inserirsi nel tessuto della società con discrezione, ma con fermezza.
Le donne che propongono nel 2011 di rivedere alcune leggi
sono #donnexledonne
non rivoluzionano, ma permeano,
non rivendicano ma agiscono,
non manifestano, ma esternano
non urlano, ma ascoltano
non guardano, ma osservano
non si scoraggiano, ma traggono forza l'una dall'altra,
così facendo non raccontano solo favole, ma le interpretano, le riscrivono e le aggiornano alla vita 2.0

Qui il link a tutti i blog partecipanti.
http://2eurox10leggi.blogspot.com/2011/10/al-via-il-blogging-day-2x10.html
Qui il link per acquistare una quota
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_737.html

Wednesday, November 2, 2011

Peter Pan: aspettando il blogging day #2eurox10leggi

C'era una volta una fanciulla, allegra e spensierata, si chiamava Wendy. La sua storia negli anni '50 veniva raccontata più o meno così.
E' una ragazza giovane e bella, affidabile  e leggiadra, ha già la responsabilità di accudire i fratelli
(le doti sono pazienza, attenzione, responsabilità).
Arriva un bellimbusto in calzamaglia, diciamo un tipo, uno stereotipo maschile, allegro, anche lui, spensierato, scavezzacollo, inaffidabile, ma terribilmente affascinante.
(nulla da aggiungere è il maschio).
Ma lei lo accoglie sorridente e si presta a rammendargli l'ombra che lui ha perso
(ecco lei cuce, rammenda, cuce gli strappi, ha le doti diplomatiche).
Per tutta risposta lui la apostrofa prendendo una caratteristica per tutte lamentandone l'eccessiva chiacchiera. Tutte le donne sono chiacchierone.
(invece di ringraziare)
Insomma il bellimbusto la porta con sè, quasi la rapisce perchè lei faccia da mamma ad altri maschi scavezzacollo
(eccola imbrigliata nel ruolo, Wendy stava per crescere, per uscire dalla Nursery, stava per spiccare il volo da sola, e invece no, ecco il maschio che arriva la imbriglia nel ruolo di madre, ne mina le certezze e le sicurezze)
E dire che ho scritto il post e poi ho trovato questo !!!!
Wendy segue Peter estasiata, stargli vicino le dona l'illusione di leggerezza, la capacità di volare. Wendy finge di non accorgersi dei tradimenti di Peter - lui fa il gradasso con le sirene e con l'indianina -
D'altro canto Trilly - altra fan di Peter - crede che lui la stia tradendo e osteggia Wendy.
(Eccole, due donne intraprendenti, talentuose  a perdere il loro tempo dietro un presunto bellimbusto. Entrambe vivono nella sua ombra, di luce riflessa, ma senza queste due figure femminili Peter non esisterebbe)
Wendy approda suo malgrado all'isola che non c'è , un non luogo, in cui non esistono apparentemente regole, in cui ognuno fa ciò che gli pare, eppure lei sembra l'unica imbrigliata nel ruolo, nelle convenzioni, potrebbe dimenticarsi, dimenticare, ma no, lei è sempre presente al suo dovere, al suo ruolo. Gli unici che sembrano rimpiangere le madri sono i pirati, anelano a viaggiare e tagliare gole, ma hanno impressi cuori sulla pelle e si commuovono all'ascolto di una ninna nanna.
(I maschi sono allegri buontemponi, giocano alla guerra, e le femmine sanno essere angeliche - Wendy- o traditrici - Trilly. Le femmine sanno essere tremende con le altre: mentre tutti fanno bisboccia, una Squaw - un donnone gigantesco che intimidirebbe un wrestler, intima a Wendy di dedicarsi alle faccende femminili.  Wendy si indispone, ma reagisce, e per la prima volta si ribella, è l'inizio di un percorso)

Siamo uscite dalla Nursery? O forse un lembo della gonna lunga si è imbrigliato.

Noi tutte studiamo, lavoriamo ci emancipiamo eppure di fronte all'esperienza epifanica della maternità sentiamo un obbligo morale che ci ridimensiona, ci àncora,  riluttanti e dubbiose al ruolo, ma allo stesso tempo ci riempie di amore, di forza, di sicurezza di consapevolezza: ora lo sappiamo. Siamo pronte ad uscire dalla Nursery, basta ricordarsi di non seguire Peter e di non cucirgli l'ombra.

Saturday, October 8, 2011

I'm in: #2eurox10leggi


Io ci sto, intendo partecipare. Posso diffondere e divulgare, coinvolgere altre amiche e persone, mi aggiornerò qui. L'idea é di Mamuela Mimosa Ravasio che propone l'iniziativa partendo dal tam-tam su Twitter e rilanciando sulla pagina facebook #donnexdonne, fucina di pensieri, iniziative, condivisioni. (qui l'origine di #donnexdonne)
L'obiettivo è ottenere la massima visibilità possibile. L'obiettivo è alzare il tono di voce, trovare un modo per rendere visibili e rappresentate le idee di noi donne, la voglia di partecipare alla vita politica del paese. 
Dopo la sua iniziativa Della Valle è andato in TV, la sua forza non è solo quella economica. Noi donne abbiamo dalla nostra la rabbia, l'intelligenza, la competenza, ma non la visibilità.
Allora si potrebbero agganciare volti femminili che abbiano una certa notorietà, che non siano politici di professione, e che rappresentino SOLO la voce delle donne.
In questo periodo in cui si avvicinano le elezioni vedo nascere molti gruppetti che inneggiano alla auto promozione, ma poi scopri che ci sono politici alle spalle, insomma i soliti noti.
Noi vogliamo DAVVERO (almeno io lo desidero, penso tanto quanto le donne dalle quali questa iniziativa ha preso piede) che queste leggi vengano promulgate, che ci sia una maggiore etica e facce nuove, soprattutto nessuna logica partitica, politica si, ma non di partito. Per risalire la china dei danni perpetrati negli ultimi 30 anni alla dignità di questo paese ci vuole un cammino lungo e doloroso.
Io lo confesso sono molto dubbiosa e sfiduciata.
Ma partecipo perché è doveroso farlo. Con me partecipano altre blogger: 
Ipazia è(v)viva
Donne Pensanti
Comincio col mettere il banner. 
Segui l'#




PS Segnalatemi i vostri post, e allunghiamo la lista....

Monday, September 12, 2011

Una domenica in compagnia di tette e sensi di colpa

Che dire, un tranquillo viaggio di due ore, affrontato in compagnia diventa allegro e scanzonato.
Ci siamo trovate un po' per caso, un po' per abitudine, veloci come sempre e le nostre chiacchiere svolazzavano scanzonate e allegre come non mai.
Tutto comincia parlando di tette e di coppie diversamente fertili... con alcune amiche. Si continua con altri equivoci Amoredezia e il discorso finisce su belle grasse nude di 90 chili!! (il marito ignaro in macchina guidava e ascoltava le partite). Insomma questo thread finisce parlando di cioccolata.
Tutti SEO altamente ragionati, anticipava pensieridistefania.
Si torna al multitasking e al tempo dedicato ad attività "extrafamiliari" e lì si scatena davvero il delirio, si parla di sensi di colpa e case rubate, di figli trascurati e mariti distratti: il discorso diventa quasi massonico e si sente odore di letto e coperte (blog corti e tempi lunghi)
Si parla poi di candidature, slogan, ghostwriter e un portavoce viene eletto per acclamazione
 e il tempo scivola inesorabile su topastri e nanne, cene e mariti
La giornata si conclude con un bollino, niente di più gratificante e stimolante, che serve a suggellare una giornata trascorsa insieme.


Ma che post è questo? Il resoconto scanzonato di un pomeriggio di chiacchiere su twitter con chiaradinome, stefaniaboleso, mammaeconomia, forbiceverde, pontitibetani, filastrocche, ninacerca.
Grazie ragazze per la compagnia!

PS le parole sono state usate volutamente a mo di sfida per i SEO... così vediamo quanti "lurker" arrivano ah ah

Thursday, August 11, 2011

Epidurale un diritto? Meglio Pensarci per tempo

Siamo proprio sicuri che l'epidurale sia la panacea? Questo post nasce in risposta al post di Paola Banovaz, http://epidurale.blogspot.com/2011/07/ave-mary-ave-epidurale.html
E parto da una riflessione: ma la scrittrice Murgia ha mai partorito? O piuttosto si é avvalsa di un argomento per puri fini letterari. Perchè ognuno ha diritto di pensarla come crede e se una donna decide di avvalersi della medicalizzazione del parto in analgesia è libera di farlo, ma solo si é liberi di scegliere quando si è davvero informati.
Il parto è diventato doloroso nel momento in cui sono intervenuti gli uomini con delle tecniche invasive (cloroformio, episiotomia, kristeller) e con l'imposizione di posizioni innaturali per la donna (in primis la classica litotomica, che spesso allunga i tempi espulsivi).
Dal punto di vista culturale é la visione occidentale che ha diffuso l'immagine di parti dolorosi e di travagli insormontabili.
La verità è che il travaglio di parto fa emergere tutte le complesse dinamiche del vissuto femminile: il parto è il risultato di tutto ciò che tu sei stata fino a quel momento, paure, gioie, dolori, aspettative...
L'immagine più vera che corrisponde al travaglio come dovrebbe essere sempre vissuto è quella del film di Bertolucci "il piccolo Buddha": lei che accompagnata dal cerchio di altre donne,sola accovacciata e appesa ai rami di un albero, protetta dalle fronde, asseconda le ondate di ormoni che la attraversano con canti carnatici fino al momento orgasmico finale che é quello della nascita.
Nessun accenno al dolore.
Se vogliamo poi conoscere i risvolti della fisiologia del parto bisogna informarsi attentamente su quale perfetto e delicato meccanismo ormonale la natura abbia messo in atto per permettere la nascita.
In primis l'istinto: da sempre TUTTI gli animali cercano riparo dal gruppo e si allontanano durante il parto, cercano buio e intimità: tutto ciò negli odierni reparti ospedalieri é ampiamente negato.
Facciamo un sondaggio fra le donne che hanno partorito con cesareo, in analgesia o in maniera del tutto naturale a casa propria o indisturbate e vediamo quanto abbia inciso negativamente la medicalizzazione selvaggia.
Avrei altre mille cose da dire ma per chi volesse approfondire do due riferimenti bibliografici: Ina May Gaskin con "la gioia del parto", e Verena Schmid "venire al mondo e dare alla luce".
Per smitizzare il concetto di dolore e riorientare l'idea di un parto dolce possibile
 

Wednesday, July 20, 2011

Donne a favore del parto Eco-Logico e Bio-logico. Logico no?

 #Donnexdonne: 21 luglio giornata sui SN alla ricerca di buone prassi al femminile.


Un forum di sole donne o quasi, con intervista.





qui i link a tutti i blog che partecipano
http://pontitibetani.org/2011/07/18/verso-il-21-considerazioni-e-link/

Un giorno speciale, un giorno qualunque, qualche settimana fa, un tweet, due tweet, tre tweet: parliamoci, parliamone. Le donne in rete sono tante, le blogger, poi una comunità che rivela ogni giorno sorprese, e non si parla solo di pannolini o tacchi a spillo, o l’uno e l’altro. 
Quando le donne in rete parlano e scrivono non puoi fare a meno di ascoltarle e leggerle e, superando gli stereotipi della femminista, dell’arrabbiata, della madre, riesci solo a vedere donne concretissime calate nel quotidiano che oltre alla equilibristica gestione di figli e famiglia trovano il tempo e la voglia di rimboccarsi le maniche e creano, immaginano, concretamente si alleano per costruire micro realtà che sanno di politica concreta.
Io partecipo col mio blog e racconto di un luogo in rete, un forum di sole donne, o quasi, come ce ne sono tanti, certamente, ma questo è diverso e provo a dire cosa mi ha colpito perché la professionalità e la passione che si respirano in questo forum sono l’espressione di una volontà forte di cambiare la mentalità, di sovvertire i canoni del comune sentire a partire da un momento forte per una donna che è la nascita.

Per spiegare questo post bisogna fare un passo indietro, ad un momento molto importante della vita di una donna: il momento del parto. Un travaglio da manuale, tutto a posto e, dopo un po’, in maniera insensata e immotivata, col senno di poi, un taglio cesareo. Vabbè siamo felici è nato il bambino, chiamiamo gli amici bla bla bla. Ma che dolore, che dolore, un dolore infinito. Ma le doglie non erano state così dolorose. E quel bambino non fa che piangere e piangere e piangere.

Metabolizzato il tutto, forse, o forse no. Il bimbo cresce, bene, allattato (fra mille difficoltà iniziali, inenarrabili, perché il parto artificiale si, ma il latte artificiale no) e dopo quattro anni (troppi a dire il vero) inizia il suo viaggio una nuova vita.
Stavolta riaffiora una vocina tacitata: un altro cesareo no. Diventa sempre più prepotente, forte, determinante, irritante. Tanto più intorno è “once cesarean always cesarean” tanto più è orrore dentro: io donna tutta quella sofferenza non la voglio più.

Io donna non ho paura del dolore del travaglio e del parto. So in maniera istintiva che i dolori del parto passano immediatamente, so che conosco il mio corpo sano, un po’ meno atletico del passato, ma profondamente sano e sempre per istinto (almeno fino a quel momento). La vocina diventa un urlo forte prepotente imperante, impossibile non ascoltarla. Un imperio che scuote ogni singola parte del mio essere: io avrò un parto naturale dopo un cesareo. E naturale come lo dico io: non voglio essere toccata, guardata, istruita su come partorire, solo incoraggiata nel momento del cedimento, nell’attimo che precede la nascita.

E comincia il mio percorso affannoso, affannato, frenetico di ricerca di qualcosa o qualcuno che aiuti a salvarmi la pelle. Perché il cesareo mi ha segnata, profondamente e un altro mi distruggerebbe lo sento. Mi allontanerebbe dalla mia creatura perfetta che è in utero, dal mio corpo e dal mio essere tutta.

Ed ecco dove sono le donne per le altre donne. In rete trovo la mia ancora di salvataggio, il mio porto sicuro, il mio rifugio segreto, il mio luogo di speranza, in cui riversare il dolore, renderlo parlabile ed essere capita e incoraggiata. Il luogo è il forum di parto naturale.

Un forum sono facce, sono avatar, immagini, nickname, ma le parole sono vere. Li rincontri, i nickname, nelle risposte e a poco a poco diventano familiari, cominci a seguire le vicende, ti appassioni, gioisci per parti in casa e per vbac, trovi parole di consolazione per cesarei dovuti, ma non cercati o giustificati. Trovi la forza dei racconti di altre voci femminili che senti vicine alla tua. Voci di donne in profondo contatto con se stesse. Un coro che diventa mantra potente dell’energia che da origine alla vita. Che scaturisce da numerose storie di dolore e di gioia. Donne prima che mamme, madri ancora prima che mogli e sorelle e amiche. Donne che contribuiscono a diffondere il rete il seme di una nascita “ecologica”, che hanno creduto e credono sia importante ridare valore al ruolo della nascita, all’imperio della vita che ha bisogno di tutta l’energia, il silenzio e la sacralità che le moderne strutture ospedaliere non offrono più.

Non mi dilungo ulteriormente. Frequentando il forum e parlando fuori dal forum mi sono resa conto che non sempre il desiderio di un parto naturale è comprensibile, ma chi lo desidera è perché intuisce che il travaglio e il parto rappresentano forti momenti di passaggio, riti, occasioni di crescita da vivere in prima persona e non ai quali assistere da spettatori impotenti e addolorate. Il parto libera energia, rende potenti e pur non volendo rivendicare istanze femministe, da quando il parto è stato medicalizzato e ospedalizzato c’è sempre meno energia.

Grazie a questo spunto ho pensato di porre delle domande alle amministratrici del forum, chiedere loro il perché di questo desiderio, cosa le ha spinte a creare questa risorsa in rete. Mi ha risposto Giovanna:

D: Come nasce l’idea di creare un forum sull’argomento del parto naturale

L'idea di creare un mailing list nasce da Manu, poco dopo aver partorito in casa la sua quarta figlia dopo un cesareo subito alla nascita della terza, per condividere le tantissime informazioni che aveva raccolto in vista del suo HBAC (Home Birth After Cesarean)

D: Da quanti anni esiste in rete il forum di Parto Naturale

PN nasce il 25 maggio del 2003 come una mailing list su Yahoo! creata, appunto, da Manu che la modera e gestisce. La lista accoglie, consiglia, supporta, informa tante donne e, all'aumentare del numero degli iscritti, il volume dei messaggi diventa poco gestibile, quindi Manu decide, a gennaio del 2008 di trasformare la lista in un forum, creandolo su uno spazio gratuito, che continua a gestire lei personalmente. Passando i mesi si rende conto che un aiuto fa comodo, e tra questi aiuti che decide di darsi ci sono anche io. Nel corso del 2010 un po' alla volta Manu mi affida definitivamente il forum che continua ad espandersi, finché sorgono frequenti problemi tecnici dovuti alla mancanza di spazio su server, per cui decido che è arrivato il momento che PN abbia vita propria e un suo dominio esclusivo, http://www.partonaturale.net. E' in questo frangente che partorisco (è proprio il caso) l'idea di associare un sito al forum, in modo da rendere pubblico il materiale, le informazioni, le esperienze accumulate nel corso degli anni. Ad oggi mi affiancano, nel complesso lavoro di gestire il forum, Gessica, Dunia, Marzia, Bea, Roberta e Francesca. E, dall'esterno, Lucilla che non finirò mai di ringraziare per il supporto tecnico.

D: traete profittto dal forum?

No, nessun profitto

D: quante donne lo frequentano e lo hanno frequentato

Al momento gli account attivi sono quasi 800, e il numero tende a crescere lentamente perché, da regolamento e per tutelare gli iscritti (eh si, abbiamo anche qualche uomo), vengono eliminati gli account non attivati e gli utenti che non scrivono una presentazione entro 10 giorni dall'iscrizione, e infine periodicamente facciamo le pulizie di primavera.

D: Che idea vi siete fatte delle donne che frequentano il forum: chi ci entra cosa cerca e cosa trova?

Le donne che entrano nel forum sono spinte dalle motivazioni più svariate, ma la gran parte di loro, in particolare quelle che poi si fermano, sono le donne che portano un sé un dolore profondo, per un cesareo, per un parto violento, per una separazione precoce del proprio figlio. Poi ne arrivano anche tante alla ricerca di informazioni che non trovano presso le strutture o i professionisti.

D: cosa c’è di diverso rispetto agli altri conosciutissimi forum?

Non ne ho idea  non frequento altri forum: dimmi tu cosa vedi di diverso

A dire il vero ti posso dire che mi sono “fermata” su PN perché ho trovato donne competenti, molta collaborazione, supporto immediato e nessuna forma di terrorismo psicologico. In altri forum che si trovano in rete leggevo molte risposte confuse, e poca reale informazione, solo qui ho trovato informazioni supportate da evidenze scientifiche e la possibilità di consultare fonti oltre che di confrontarsi direttamente sulle esperienze di parto un mix di pragmatismo e “cronaca” che mi ha supportato nel percorso spesso accidentato (a causa di interferenze esterne, disinformazione e allarmismi) verso una nascita dolce e naturale e soprattutto naturale dopo un cesareo. Ecco perché mi siete piaciute!

D: Quali sono gli obiettivi che vi siete proposte?

Gli obiettivi del forum sono, in primis, l'informazione e il sostegno perché una donna informata e sicura di sé sa di poter scegliere e decidere e, indipendentemente da quello che poi deciderà, la sua scelta sarà consapevole. Poi, naturalmente, promuoviamo un approccio di rispetto della fisiologia.

D: come funziona il forum, cosa bisogna fare per accedere

PN è un forum chiuso, per accedervi è necessario iscriversi creando un account. Una volta creato l'account è necessario attivarlo tramite un link che arriva per posta elettronica e a quel punto si può accedere e partecipare alle discussioni.

D; da poco è nato il sito…..

Si, come dicevo il sito è nato per mettere a disposizione di tutti i contenuti informativi del forum tutelando, contemporaneamente, la privacy degli utenti che nel forum si raccontano intimamente e si mettono a nudo. In questo modo potremo in futuro aumentare, via via, la sicurezza del forum senza precludere l'aspetto informativo sul pubblico.

Beh grazie Giovanna per avermi raccontato la storia di Parto Naturale.
In questo giorno dedicato alle donnexdonne sui social network e alle buone pratiche mi è sembrato doveroso raccontare la storia di queste donne che fra figli, mariti, lavoro, trovano anche il tempo di dedicarsi ad altre donne per stabilire legami forti e, lasciatemelo dire, contribuire ad un progetto più grande che è infondere fiducia alle donne nella propria capacità di generare ….non solo la vita.
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