Siamo una squadra fortissimi....
Quando pianifichiamo un pranzo siamo due macchine da guerra. Pasticcioni, improvvisatori, ma ci divertiamo da matti.
Ed ecco il menù del nostro pranzo di Natale. Impavidi nonostante i ripetuti attacchi da parte dei piccoli di casa, ma grazie all'encomiabile aiuto dei nonni e di Babbo Natale (in effetti i giocattoli nuovi hanno un effetto positivo per i soliti più o meno 10 minuti) siamo riusciti a portare a termine la missione.
Antipasti: rotolini di pesce spada alla frutta secca, serviti insieme ad un cuore di olio aromatizzato ghiacciato e a dei finocchi caramellati che hanno riscosso un grande successo, la ricetta l'ho trovata su www.ricettasicura.com
Primi: ravioloni al ripieno di cernia con salsa al finocchietto e pinoli
Risotto di riso nero su una vellutata di zucca e scampi
Secondi: cupoletta di corvina con cuore di patata e trancio di branzino al sale nero su insalatina di arancia e finocchi
Per finire sorbetto al limone e torta in pasta di zucchero
Siamo riusciti a preparare tutto in un paio di giorni, eccetto la tortina in pdz che ha richiesto più giorni di lavoro
Questo é il risultato.
Auguri di Buon Natale
Tuesday, December 25, 2012
Thursday, December 20, 2012
Il nostro calendario dell'avvento
Alcuni esempi di attività proposte:
- andare al cinema/teatro/ in giro con papà mamma
- realizzare palline ecologiche con i fondi di bottiglie di plastica - un centro tavola in ghiaccio bucce d'arancia e chiodi di garofano -
- leggere filastrocche, racconti di Natale, guardare insieme un film di Natale, ascoltare canzoni natalizie (preferibilmente in inglese)
- giocare a giochi al computer che servono anche ad insegnare la manualità nell'utilizzo del computer (ho trovato questi link interessanti: un calendario dell'avvento interattivo, o dei giochi matematici in tema natalizio, pensati per bambini intorno ai 6 anni)
- preparare insieme la pizza, i biscottini da appendere all'albero, quest'anno volevo realizzarne con il cuore trasparente...
- qualche regalino/ dolcetto
- regalare qualche giocattolo a un bimbo meno fortunato.....(qui è stata dura!)
Beh, insomma la parte più dura è in questa vita quotidianamente frenetica riuscire a realizzare concretamente o quantomeno concludere queste attività
Friday, August 31, 2012
Un'ora per me
Eccola qua, un'ora solo per me, una fase sospesa, finite le vacanze, un piede e poca testa ad un nuovo inizio, perché ogni anno è diverso, ma quest'anno si ricomincia con nuove facce e nuovi luoghi. E ricominciare dà energia, peró non capisco perché ho sempre addosso una zavorra tale da non riuscire a spiccare il volo. Anche quando cammino per strada con la bici, il rumore del vento alle orecchie e i capelli scarmigliati come i pensieri, sembra quasi che assecondando il ritmo del pedalare i pensieri si cadenzino ad un ritmo più allegro. Eppure resto immobile nel pensiero che manchi qualcosa, ma mi sembra di avere tutto e provo rammarico nel pensare di potermi lamentare. Il mio entusiasmo, la mia gioia di vivere, sono bloccate e compresse. Ma se continuo a rimuginarci su non credo cambierà mai nulla.
È ora di agire e di scrollarsi la zavorra di dosso.
Un clic, basterebbe che scattasse quello,
un solo clic, che portasse l'energia a fluire.
Per ora solo pensieri sparsi, un desiderio latente e voglia di non avere rimpianti.
Qui davanti a queste piante , circondata dal rumore della città. Sola per un'ora
È ora di agire e di scrollarsi la zavorra di dosso.
Un clic, basterebbe che scattasse quello,
un solo clic, che portasse l'energia a fluire.
Per ora solo pensieri sparsi, un desiderio latente e voglia di non avere rimpianti.
Qui davanti a queste piante , circondata dal rumore della città. Sola per un'ora
Monday, June 4, 2012
Keep calm and travel on!
I viaggi, viaggiare, vedere posti nuovi per me rappresentano l'ossigeno.
Ho avuto la mia boccata d'aria a Valencia. Sapevo ancora prima di partire che sarei tornata arrabbiata, prego chiunque legga di volermi smentire, ma il motivo per cui sono tornata arrabbiata è la consapevolezza di vivere in un paese arretrato, sia ben chiaro non solo la città di Palermo, o la Sicilia, ma l'Italia intera.
D'accordo la crisi monetaria internazionale, i rischi, il default etc. etc., ma non c'è spinta innovativa, pulsione in Italia, visione d'insieme, capacità di programmare e pianificare, capacità di vedere lontano. E questo si vede anche nella manutenzione della cosa pubblica, nel rispetto del patrimonio comune, nel sapere progettare opere che esaltano e promuovono la cultura, il benessere, il bello.
In breve ecco cosa mi ha colpito di Valencia:

Ho avuto la mia boccata d'aria a Valencia. Sapevo ancora prima di partire che sarei tornata arrabbiata, prego chiunque legga di volermi smentire, ma il motivo per cui sono tornata arrabbiata è la consapevolezza di vivere in un paese arretrato, sia ben chiaro non solo la città di Palermo, o la Sicilia, ma l'Italia intera.
D'accordo la crisi monetaria internazionale, i rischi, il default etc. etc., ma non c'è spinta innovativa, pulsione in Italia, visione d'insieme, capacità di programmare e pianificare, capacità di vedere lontano. E questo si vede anche nella manutenzione della cosa pubblica, nel rispetto del patrimonio comune, nel sapere progettare opere che esaltano e promuovono la cultura, il benessere, il bello.
In breve ecco cosa mi ha colpito di Valencia:
- Opere architettoniche moderne e funzionali: la città dell'arte e della scienza, un complesso architettonico di indescrivibile impatto visivo realizzato da Calatrava.
- Piste ciclabili: le piste ciclabili sono funzionali e davvero presenti in molte parti della città
- Pulizia: la città è molto pulita, anche in quartieri più distanti dal centro
- Spazi verdi: il letto del fiume deviato è stato trasformato in un polmone verde che scorre per 9 km nel mezzo della città, con piste ciclabili, giochi per bambini (tutti in ordine e non spaccati, nè sporchi), attrezzi per adulti (a poche centinaia di metri gli uni dagli altri),
- Parchi a pagamento curatissimi, aperti ai bambini della città e quindi stimolanti per la loro crescita: l'oceanografico e il bioparc (nulla a che vedere col tristissimo bioparco di Roma)
- Ascensori: Valencia è una città a misura di persone con handicap o comunque di mamme con i passeggini. Le barriere architettoniche sono poche (marciapiedi bassi) e tutti gli ascensori che abbiamo usato in metro e dalla metro in fuori erano tutti funzionanti.
- spiagge in città: un lungo mare a perdita d'occhio, spiagge grandi e a distanza solo ombrelloni fatti in paglia e due gabiotti a strisce blu e bianchi. Ogni gruppo di ombrelloni si distanzia dall'altro per 50 metri.
Tuesday, May 22, 2012
Brindisi e il terremoto
Perché non ho scritto un post su Brindisi
Perché non ho scritto un post sul terremoto.
Cosa ho provato:
-rabbia e dolore per i fatti di Brindisi
-Sgomento e paura per il terremoto.
Come mi sento davanti alle notizie ad alto impatto mediatico:
-Impotente e addolorata
Ma talvolta è come se tutto scivolasse via
-Manipolata
Le notizie sono filtrate, i commenti pilotati, le immagini girate per suscitare finte emozioni. Improvvisamente catapultati nella vita di una persona che non c'è più e se ne conoscono i minimi dettagli.
Mi rifiuto, non mi piace, non condivido
Condivido, invece, le parole di rabbia lì dove si colpiscono i giovani, i ragazzi, i bambini.
I bambini, i ragazzi,i giovani non si toccano, sono sacri
Non ho molte parole, mi fa paura il calderone in cui tutto è tritato e sminuzzato
Allora mi chiudo, non voglio sapere, cerco i fatti giornalistici scarni che non scavano,ma che informano.
E penso
Che la storia non ci insegna granché
Che le scuole continuano ad essere luoghi dalla sicurezza incerta perché troppi soldi si investono in dispositivi militari e pochi nell'istruzione
Che visto che l'Italia è una zona altamente sismica si dovrebbero investire fondi per mettere in sicurezza il patrimonio artistico e non una singola casa o capannone dovrebbero essere costruiti senza rispettare tutte le norme e con l'utilizzo dei materiali antisismici
Penso che certi eventi, innaturali e naturali dovrebbero farci riflettere sulla piccolezza della nostra spocchia e ricordarci che siamo qui di passaggio e dovremmo sforzarci di rispettare questo luogo in cui viviamo in tutte le sue forme di vita e proporci di lasciarlo un po' migliore di quanto lo abbiamo trovato.
Perché non ho scritto un post sul terremoto.
Cosa ho provato:
-rabbia e dolore per i fatti di Brindisi
-Sgomento e paura per il terremoto.
Come mi sento davanti alle notizie ad alto impatto mediatico:
-Impotente e addolorata
Ma talvolta è come se tutto scivolasse via
-Manipolata
Le notizie sono filtrate, i commenti pilotati, le immagini girate per suscitare finte emozioni. Improvvisamente catapultati nella vita di una persona che non c'è più e se ne conoscono i minimi dettagli.
Mi rifiuto, non mi piace, non condivido
Condivido, invece, le parole di rabbia lì dove si colpiscono i giovani, i ragazzi, i bambini.
I bambini, i ragazzi,i giovani non si toccano, sono sacri
Non ho molte parole, mi fa paura il calderone in cui tutto è tritato e sminuzzato
Allora mi chiudo, non voglio sapere, cerco i fatti giornalistici scarni che non scavano,ma che informano.
E penso
Che la storia non ci insegna granché
Che le scuole continuano ad essere luoghi dalla sicurezza incerta perché troppi soldi si investono in dispositivi militari e pochi nell'istruzione
Che visto che l'Italia è una zona altamente sismica si dovrebbero investire fondi per mettere in sicurezza il patrimonio artistico e non una singola casa o capannone dovrebbero essere costruiti senza rispettare tutte le norme e con l'utilizzo dei materiali antisismici
Penso che certi eventi, innaturali e naturali dovrebbero farci riflettere sulla piccolezza della nostra spocchia e ricordarci che siamo qui di passaggio e dovremmo sforzarci di rispettare questo luogo in cui viviamo in tutte le sue forme di vita e proporci di lasciarlo un po' migliore di quanto lo abbiamo trovato.
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