Thursday, October 20, 2011

Parentesi - post di sfogo - vorrei scappare da questa città

Parentesi aperta.
Questa settimana è andata. Post con sfogo.

 Insomma il massimo della mia vita sociale sono le attività di mio figlio.
Da quattro anni e mezzo in questa città mi sento più che mai ancora tanto sola. Non ho trovato uno straccio di amica con cui fare un aperitivo, una chiacchierata per negozi etc. etc. etc.

A dire il vero la maternità cambia molte cose, però dico davvero non sono riuscita a trovare un'anima femminile disponibile all'idea di condividere un percorso insieme. Sono io, ne sono sicura.

Nell'altra città, quella del cuore, avevo delle amiche, un pizzico di gratificazione, incontri interessanti, alcune amiche mi consideravano un punto di riferimento perchè riuscivo a scovare negozietti, angoli, offerte, frequentavo gruppi e facevo attività sportiva regolare, con le amiche. E' vero, non ero mamma, ma conoscendomi anche cor pupo sarei riuscita, magari cambiando target, a crearmi la mia nicchia di allegria.

 E' vero che anche qui per carità ci sono persone con una mentalità diversa e propositiva, e le ho conosciute, le conosco, le stimo, voglio loro bene, ma non siamo diventate amiche.

Inseguo un mito adolescenziale? Forse. La verità è che mi sento molto, ma molto sola. Il malessere per transitività si estende alla città, che non contribuisce affatto a rasserenarmi. E' una lotta contro i mulini a vento, contro una mentalità stantia, maleducazione imperante, senso civico pari a zero.

Stamattina l'ultima: il cortile in cui ci sono i box è indecente: cartacce, foglie varie, sporcizia, piccioni morti, arance spiaccicate, di qualche giorno fa un'enorme macchia di olio davanti al nostro box -ma dico metti della segatura o scrivi un biglietto di scuse, spiegami cosa è successo? Ti è esploso il serbatoio? Un branco di cavallette ha attentato alla vita del serbatoio dell'olio del tuo suvvone? Vuoi mandarmi un messaggio?-.

Insomma un vero disgusto.

Io penso: magari riesco a parlare con gli altri del cortile, possiamo incontrarci e ramazze in mano ripulire il tutto, renderlo più bello. Macchè: ti vado a beccare la vicina di box, e, dimenticandomi di chi fosse, intavolo la discussione (pe sta per palermitano erectus - iE sta per illusa eterna):

 IE - "buongiorno, beh certo questo cortile è proprio un'indecenza"
PE -"ah sì io prendo la scopa e pulisco"
IE - si" - dico io -" ma così si pulisce solo il proprio spazio antestante, e non si conclude granchè"
PE - "ma insomma non si sa di chi sia questo pezzo di strada e quindi, non si sa chi dovrebbe pulirlo....."
IE - " non penso sia importante, a questo punto potrebbe essere carino che ci si conoscesse tutti e lo si pulisse insieme".

 La conversazione è andata a finire su cosa? Sul fatto che io mi fossi lamentata che la sorella parcheggiava la macchina nell'area di manovra e che questa cosa non era giusta, perchè lei veniva per 5 minuti coi bambini. Insomma per la terza volta incontro 'ste tipe che sono ancora convinte che io abbia limitato la loro libertà non permettendo alla sorella di parcheggiare in uno spazio che è adibito a fare la manovra. Io che ho vietato a mia suocera di parcheggiare lì, perchè le regole valgono per tutti, io che ho preparato cartelli da mettere sui parabrezza di altri che parcheggiano abusivamente.

Alla fine sono io quella sbagliata e il cortile .... bisogna trovare chi è il proprietario. Bene, continuiamo a coltivare il nostro orticello, è così che si fa. Ecco questo con l'amaro in bocca, fa il paio con la tizia che ha buttato il volantino pubblicitario davanti l'ingresso di casa propria e con tutti quelli che parcheggiano selvaggiamente in doppia fila e sulle strisce pedonali contribuendo a rendere la città invivibile.

 E' vero non sono nata in Danimarca, sono siciliana, ma io ci sto male. E me ne ero andata ed ero felice. E sono tornata e sono profondamente infelice della scelta fatta. Soprattutto in questa città. Ok basta. Parentesi chiusa

Tuesday, October 11, 2011

Momenti di ordinaria follia

- ma chi t'ha detto di farlo
- tu
- no, io t'ho detto che andava rifatto tutto, non che dovevi farlo tu
- e io non mi sentivo di farlo
- e allora non farlo, dillo, non te l'ho chiesto
- sei isterica

Bene ora sono isterica
Forse un pochino per questo bisogna capire quando lasciarmi sola.
E soprattutto è tanto difficile non manipolare la conversazione: se non hai voglia, dillo, non fare una cosa che non ti è stata chiesta con la pretesa di essere ringraziat*


Monday, October 10, 2011

Non comincio, ci giro intorno, non finisco - la mia vita da aspirante geek



Non ne comincio nè ne finisco più una.

Ma a voi capita? Qui segue l'elenco di tutto quello che non so fare, che mi incaponisco a fare e che resta sempre costantemente in sospeso. Insomma quel poco tempo che ho al computer vorrei finalizzarlo a migliorare il blog, ad ampliare il secondo blog neonato e finora pochissimo utilizzato.

Ma non mi riesce più nulla, non riesco a trovare più programmi, non riesco più a sistemare codici etc. etc. etc.
Stasera mi sono detta: penso a un logo per il mio blogghettino, se lo merita.
 Comincio ad andare in giro per qualche idea e ripenso al mio altro blog, quello che vorrei che fosse una roba semiseria per mie coetanee molto meno a loro agio con la tecnologia e il mondo del web e guarda lì, vado a ritrovare il blog e mi dico che avevo davvero fatto un bel lavoro (compiaciuta, pure). Mi ero creata un bel logo e anche un acronimo, in vista dell'utilizzo su twitter IMDI (immigratidigitali). Sono i contenuti che latitano....

Allora mollo il progetto di pensare un logo a trinitypat e mi butto sulla creazione di un gravatar per IMDI.

Niente da fare, non c'è verso, ogni volta che entro sulla pagina con l'immagine del loghino IMDI mi devono croppare la foto e ci sta solo MD. Vabbè ci riprovo due o tre volte, poi mollo.

 Allora, mi dico, riprendo il progetto di mettere il loghino con copyright sulle mie foto. Ma non se ne parla nemmeno. Nonostante il mio ostinato uso di GIMP non riesco a levare il bianco sfondo per rendere il loghino trasparente.

Uffi e strauffi. Mollo il colpo.

 Andiamo avanti, ma provo ad aggiungere un'immagine al post su IMDI, ma si inchioda Wordpress, non va nè avanti, nè indietro (beeene).

 In random:
-- volevo trasformare i miei tag in una nuvola rotante (su questo blog), c'ho provato innumerevoli volte e nulla

-- volevo mettere in calce al blog un mini slideshow di foto come nel sito di Marlene trarockeninnanne, (le avevo anche scritto, e lei mi ha gentilmente risposto, ma mi sono incartata) e di nuovo

NULLA, VUOTO, DESERTO.

-- Continuo a tenere sul desktop un link ad un sito che mi spiega come scegliere il tipo di licenza (creative commons), ma non se ne fa nulla

-- Ho anche svariati post "in canna", quasi pronti, che non pubblico, per paura di offendere o urtare la sensibilità di qualcuno/qualcosa.

--  Avevo promesso alla moderatrice di Partonaturale che le avrei mandato un mio racconto di vbac e di idea di nascita e nisba, il file è lì in attesa e in evidenza sul mio desktop.

-- Avrei anche tutte le foto su iphoto da riorganizzare e album da creare da quando in un infelice (e che diamine) tentativo di upgrade mi sono persa le foto e per ripristinare l'archivio si sono cancellate tutte le cronologie e gli album (acc!)

 Insomma mi ritrovo a girare a vuoto, per ore, e alla fine do risposte su facebook e su altri forum e col risultato che mi innervosisco, anzi no, mi incaponisco e poi mi inalbero parecchio
(ci giro intorno, vorrei proprio dirlo, lo dico: mi incazzo!)

 Qua ci vuole una macumba informatica.


 PS e giusto per restare in tema: blogger mi da la nuova interfaccia e per caricare le foto la vecchia interfaccia e poi spiegami perchè una foto riesco ad agganciarla al link del sito e l'altra no.

Saturday, October 8, 2011

I'm in: #2eurox10leggi


Io ci sto, intendo partecipare. Posso diffondere e divulgare, coinvolgere altre amiche e persone, mi aggiornerò qui. L'idea é di Mamuela Mimosa Ravasio che propone l'iniziativa partendo dal tam-tam su Twitter e rilanciando sulla pagina facebook #donnexdonne, fucina di pensieri, iniziative, condivisioni. (qui l'origine di #donnexdonne)
L'obiettivo è ottenere la massima visibilità possibile. L'obiettivo è alzare il tono di voce, trovare un modo per rendere visibili e rappresentate le idee di noi donne, la voglia di partecipare alla vita politica del paese. 
Dopo la sua iniziativa Della Valle è andato in TV, la sua forza non è solo quella economica. Noi donne abbiamo dalla nostra la rabbia, l'intelligenza, la competenza, ma non la visibilità.
Allora si potrebbero agganciare volti femminili che abbiano una certa notorietà, che non siano politici di professione, e che rappresentino SOLO la voce delle donne.
In questo periodo in cui si avvicinano le elezioni vedo nascere molti gruppetti che inneggiano alla auto promozione, ma poi scopri che ci sono politici alle spalle, insomma i soliti noti.
Noi vogliamo DAVVERO (almeno io lo desidero, penso tanto quanto le donne dalle quali questa iniziativa ha preso piede) che queste leggi vengano promulgate, che ci sia una maggiore etica e facce nuove, soprattutto nessuna logica partitica, politica si, ma non di partito. Per risalire la china dei danni perpetrati negli ultimi 30 anni alla dignità di questo paese ci vuole un cammino lungo e doloroso.
Io lo confesso sono molto dubbiosa e sfiduciata.
Ma partecipo perché è doveroso farlo. Con me partecipano altre blogger: 
Ipazia è(v)viva
Donne Pensanti
Comincio col mettere il banner. 
Segui l'#




PS Segnalatemi i vostri post, e allunghiamo la lista....

Quick recipes: passata di zucca e polpettine di ricotta

Arrivo a casa alle 19 e 36. Di solito si mangia per le 20:00, stasera, beh, si ritarderà di qualche minuto.
In 30 minuti Purea di zucca gialla e polpettine di ricotta
Allora la purea di zucca gialla.
fonteTaglio a dadini, metto a soffriggere della cipolla poi aggiungo la zucca, della noce moscata, un dado, l'acqua e lascio tutto a cuocere.
Intanto preparo le polpettine di ricotta.
Mescolo insieme ricotta, parmigiano grattuggiato, della granella di pistacchio, due uova e del pan grattato.
Comincio a friggerle.
Intanto la zucca è quasi cotta, prendo il frullatore a immersione e la frullo.
Le polpettine sono pronte.
E fra il quattrenne che gira a razzo fra cucina e salotto, il papà che apparecchia coll'altro pupo in braccio, insomma anche per stasera la cena è in tavola.
E ora tutti seduti.

PS per le quantità, visto la preparazione altamente casalinga, mi regolo ad occhio.
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